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Amadeus "lascia la Rai": l'annuncio di Fiorello diventa un caso politico

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Esplode il caso Amadeus. Dopo le indiscrezioni di stampa che venerdì mattina davano per fatto l'addio alla Rai del conduttore degli ultimi cinque Festival di Sanremo e di programmi spacca-ascolti come Affari tuoi, arriva da Fiorello la più clamorosa delle conferme. "Lo dico io: Amadeus lascia la Rai e va al Nove", annuncia lo showman siciliano a Viva Rai 2. MADEUS lascia la Rai e va al Nove".

Tra battute e risate, Fiore ha scherzato anche sulle voci che riguardano il suo passaggio alla rete di Discovery: "Ho un contratto blindato con il mio divano. Dopo Viva Rai 2 sono fermo, nulla. Nessuno mi ha chiamato, nessuno mi ha offerto niente". Secondo il tele-gossip, Fiorello dovrebbe seguire Amadeus a Discovery per ricreare la coppia che ha condotto il Festival a record di ascolti pazzeschi.

Dalla Rai però arrivano repliche durissime alle indiscrezioni di stampa (senza però citare Fiorello). L'amministratore delegato Roberto Sergio le definisce "una infinità di false notizie, riferite al contratto di Amadeus, anche attraverso autorevoli testate, stanno danneggiando l'Azienda Rai. Tutto questo è inaccettabile". 

Sul piede di guerra il sindacato interno di viale Mazzini, l'Usigrai, secondo cui l'addio di Amadeus sarebbe "una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti e anche sui conti dell'azienda". "Un probabile passaggio a una rete concorrente - purtroppo non il primo - che non può non preoccupare, riconducibile a un vertice (Ad e Dg) che ha occupato manu militari il Servizio Pubblico. Soprattutto perché, se per Fabio Fazio non c'è stata una responsabilità diretta di questo vertice (anche se nulla è stato fatto per trattenerlo), in questo caso più fonti sostengono che la scelta dell'artista di lasciare la Rai non sia dettata da ragioni economiche, bensì dalla delusione rispetto all'impossibilità di innovarla".

"Sui giornali, inoltre - prosegue il comunicato, che butta tutto in politica - si legge di pressioni sul conduttore per far lavorare personaggi dello spettacolo vicini alla presidente del Consiglio. Un metodo che, se confermato, danneggerebbe fortemente la nostra azienda. La Rai a guida Sergio - Rossi è attenta solo alle sollecitazioni della maggioranza di governo e dei partiti in genere. Tace di fronte a norme sulla par condicio, che rischiano di far fuggire altri telespettatori, e investe su costosissimi programmi flop". 

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