Ricordate la chiacchieratissima, contestatissima “dieta a zona”? Roba vecchia, roba preistorica. Adesso c’è la dieta... paleolitica. A La Volta buona, su Rai 2, Caterina Balivo si prepara al Primo maggio con una puntata tutta dedicata ai regimi alimentari e l’ultima ideona: mangiare come i cavernicoli, eliminando cereali, latticini, legumi e cibi processati e rifacendosi con carne, pesce, uova, verdura, tuberi, frutta, frutta a guscio, miele e grassi animali.
«La frutta secca? Possiamo considerarla uno spuntino, fonte di grassi e vitamine», entra nel dettaglio Caterina Borraccino, biologa nutrizionista. «Non è come la pasta, che la mangiamo tutti i giorni, o le fette biscottate, i biscotti, il riso...». «Che bontà, che bontà... Quindi neanche la quinoa?», domanda preoccupata la padrona di casa. «Sono cereali», replica l’esperta.
La volta buona, Balivo indignata: "Una cosa agghiacciante"
“Sicuramente in quella fila ci sono curiosi e anche persone che non riescono a tenere in tasca i telefonini&hellip...«La quinoa non è un cereale, è uno spinacino! Lei non sa di che parla!», la interrompe il dottor Giorgio Calabrese, dietologo e nutrizionista. «Si chiamano pseudo-cereali», precisa la Borraccino con una punta di imbarazzo. «La gente come lei la valuta per la sua cultura, che in questo campo è bassa- la rampogna ancora il medico -. Lei la chiama cereale e non è cereale, sta raccontando una cosa che non è vera», tuona ancora il professore. La Balivo si alza in piedi, sbarra gli occhi. Rosanna Lambertucci prova a intervenire, ma è impossibile. «Non dire quinoa! Non dire quinoa!», redarguisce simpaticamente la conduttrice Samantha De Grenet. «Chiedo scusa se io oggi ho mangiato le polpettina di quinoa. Scusatemi, scusatemi, scusatemi», si prostra Caterina tra le risate e gli applausi dei presenti. C’è poi la testimonianza di Erika Castellan, che ha perso 100 chili in circa 10 anni, dal 2015.
«Facendo delle diete fai dai te. So che sono un rischio, possono essere molto squilibrate. Ma ero molto decisa, volevo riuscire a salire a cavallo. Non mi sono trovata bene con alcuni dietologi, che mi criticavano e mi dicevano “ma non ti vergogni per il peso che hai raggiunto?” e per questo mi chiudevo ancora di più in me stessa, mi sentivo uno schifo. Poi ho iniziato un percorso di psicoterapia, mio padre aveva lasciato la famiglia quando era piccola, era alcolizzato, mi portava a prostitute con sé e mia madre non sapeva niente. C’erano stati tanti traumi familiari che non riuscivo a superare...». E di fronte a queste parole, così oneste e dolorose, non c’è veramente nessun motivo per sorridere.