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Che tempo che fa, Luciana Littizzetto linciata per Wanda Nara? "Il p*** tira sempre", la frase-horror su Berlusconi che le femministe scordano

Simona Bertuzzi
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"Lucianina" stavolta ha fatto inca***re le femministe e non le basterà ricordare il suo accorato monologo in favore delle donne (era il 2017) per placare le ire e gli strali che si sono scatenati contro di lei. Domenica sera se ne stava seduta sul tavolone immacolato di Fabio Fazio a Che tempo che fa, commentando i fatti della settimana. A un certo punto appare la foto di Wanda Nara, bellissima e distesa nuda su un magnifico destriero, ed ecco che Luciana Littizzetto sfoggiando il suo sorriso birichino comincia a rimestare in quel sottobosco pruriginoso che, si sa, scatena sempre allusioni e ammiccamenti: "Chissà dove è finito il pomello della sella... lei si arpiona così... ahahah la jolanda prensile".

La battuta ha raccolto il finto rimbrotto di Fazio e tempo due ore ha scatenato l'inferno. "Sessimo, censura, il corpo delle signore". Il solito ritornello che arriva dalla sinistra (peraltro amica della Littizzetto) ogni volta che si parla di donne. Oddio l'uscita era infelice, e per nulla divertente. E avrebbe ragione la diretta interessata a sentirsi offesa o messa alla berlina, anche se fino a ieri sera non aveva rilasciato commenti. Essere modella e moglie di un calciatore famoso (Icardi) non dà diritto a nessuno di scherzare sulla sua femminilità. Ma la Littizzetto è esattamente questo: una che le donne le difende e poi è capace di infarcire 6 minuti di trasmissione sui risvolti imprevedibili del suca: «Una studentessa ci ha fatto una tesi... si potrebbe anche farci un balletto, il suca, suca. Tante persone hanno avuto un seggio per un suca». Mentre di Berlusconi disse: «Ora ha diversi cuccioli di cane, in un modo o nell'altro il pelo tira sempre».

 

 

Insomma Littizzetto gioca sulle scarse prestazioni e il pisello piccino degli uomini (l'uomo che si spoglia? è come vedere un gatto cadere nella tazza del cesso: fa ridere e tenerezza insieme) e poi scrive un trattato sulla jolanda sua e di tutte le signore (La jolanda furiosa). Certo potrebbe cambiare registro, e sarebbe quella una svolta. E si potrebbe noi tutti farci un esame di coscienza su cosa sia la satira e dove si possa spingere: si può scherzare sulle dotazioni di un uomo ma non sulla jolanda di una donna? Difficile districarsi. Per cominciare smettiamo di dare ai comici tanta importanza, «in fondo siamo solo saltimbanchi». Poi un consiglio a Luciana. La prossima volta che criticherà l'uscita infelice di qualcuno (o sessista, come si dice oggi) si ricordi di quel che ha subìto per una battuta sulla jolanda.

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