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Tagadà, Matteo Bassetti e una inquietante verità sulla variante indiana: "Morti, ciò che non possiamo sapere"

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"Sappiamo che è più contagiosa ma non possiamo sapere se più letale. Fino ad ora le varianti non hanno 'bucato' i vaccini". Così Matteo Bassetti, ospite a Tagadà, il programma di Tiziana Panella in onda su La7, parla della variante indiana. Cita l'India come paese non in grado di sostenere una emergenza come il coronavirus. "Difficile capire come poterla affrontare, non si può valutare il suo impatto", spiega Bassetti. Che però poi si mostra ottimista.

 

 

"Ricordiamoci cosa è successo in Inghilterra che nel pieno della diffusione della variante inglese si è fatta una campagna vaccinale che ha portato dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Quindi lo strumento migliore rimane la vaccinazione di massa. Quando arrivano certe informazioni, come quella dell'India, non bisogna che diventino minanti perché così si scoraggia l'obiettivo della campagna vaccinale", chiarisce Bassetti.

 

 

 

Bassetti fa riferimento ai circa 300 indiani, che sono rientrati negli ultimi 14 giorni dall'India. I primi campioni analizzati sono risultati positivi alla variante inglese. A Latina sono residenti 1500 persone di origini indiane. Una comunità in cui si sono già riscontrati almeno 275 positivi a partire dal 1 marzo soprattutto alla mutazione inglese del Covid-19, e che adesso è ulteriormente sotto la lente delle istituzioni e della Asl di Latina a causa dei braccianti agricoli sikh giunti in territorio pontino con due voli dall'India nelle ultime due settimane.  Circa 300 sul migliaio arrivato in Italia, come ha confermato una stima fatta dai responsabili della comunità indiana. Nel frattempo però il direttore dell'Istituto Spallanzani di Roma Francesco Vaia ha reso noto che "i tamponi finora effettuati sulla comunità sikh della provincia di Latina sono risultati tutti negativi alla variante indiana".

 

 

 

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