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Denise Pipitone, il cugino di Gaspare Ghaleb aggredisce la troupe di Ore 14: "Vattene, ti ammazzo"

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Nello speciale di Ore 14, il programma di Rai 2 condotto da Milo Infante, è andata in scena l'aggressione ai danni della troupe che stava indagando sul caso di Denise Pipitone. A spiegare l'accaduto è stato lo stesso conduttore che ha aperto la puntata del 21 giugno leggendo un esposto dei mazaresi contro i giornalisti: "Spesso a seguito dei servizi mandati in onda dai programmi televisivi Rai e Mediaset, che citano i nostri nomi o dati identificativi, riceviamo commenti negativi ed offensivi sui profili Facebook, o commenti sotto il link della notizia o video che vengono pubblicati senza il nostro consenso, che ha ricevuto diverse minacce nei commenti da parte di soggetti che commentano la notizia che qui si allegano". Quanto scritto però non basta a Infante per gettare la spugna. Di più, il conduttore ha espresso "vergogna e disdoro" per quanto avvenuto in rete ma tiene a mostrare comunque il video dell’aggressione al giornalista Fadi El Hnoud che "ha rischiato di farsi picchiare ed è stato minacciato di morte".

 

 

Nel filmato si vede l'inviato aggredito da Michele Giacalone, figlio di Giovanna Provenzano, zia di Ghaleb (l'ex fidanzato di Jessica Pulizzi): "Vattene, sennò ti ammazzo" – urla l’uomo, minacciando l’inviato con un casco da moto. "Chi sono? Sono il figlio della signora Provenzano, vattene! Non ci credi che se vengo lì ti faccio mangiare la telecamera? Se mi vedo sulla Rai o da qualche altra parte… Io vengo… ca***i vostri sono. Io non ho nulla da perdere, vi avviso".

 

 

 

L'aggressore in men che non si dica passa dalle parole ai fatti e scaglia il casco addosso al giornalista, colpendolo su una gamba. A quel punto è stato Infante a prendere la parola e mettere le cose in chiaro a Giacalone: "Non abbiamo paura di te, ti abbiamo denunciato ai carabinieri. Se non hai niente di perdere, sarà l’ennesima occasione in cui lo dimostrerai. Ma minacciare di morte chi sta facendo il proprio lavoro non è edificante. Quindi, se vuoi fare il duro, continua a farlo, ma poi non vai da un avvocato a dire che i giornalisti ti disturbano, perché li hai aggrediti. Quel casco poteva arrivare anche in testa al nostro Fadi e gli avrebbe potuto far male. Le minacce di morte non sono accettabili". E infine lo sfogo: "Fatevi un’idea di come si lavora in certi ambienti a Mazara del Vallo, non tutta la città, ma in un cerchio ristretto di persone".

 

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