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La vita in diretta, per un'ora sullo schermo... questa roba: che imbarazzo per Alberto Matano

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La vita in diretta e Storie italiane nella bufera. Le due trasmissioni di punta di Rai 1 sono state criticate per l'utilizzo spropositato e scorretto della scritta "ultima ora" in sovrimpressione sul piccolo schermo. "Ma se tutto è un’ultim’ora, niente è un’ultim’ora", fa notare Massimo Falcioni su TvBlog. Poi aggiunge:  "E’ una ultim’ora la strage di gatti a Livorno con l’ordine dei veterinari che ingaggia una criminologa; è una ultim’ora l’escalation di furti nei conventi romani. Al di là del peso delle vicende, stupisce il fatto che si tratti di notizie pubblicate oltre ventiquattro ore prima, con il programma che ha inoltre avuto il tempo di confezionarci servizi ed interviste ad hoc".

 

 

 

In gergo giornalistico, per "ultim'ora" si intende generalmente una notizia fresca appena arrivata nelle redazioni. Un fatto nuovo e straordinario, che i giornalisti devono portare alla conoscenza di tutti nel più breve tempo possibile. Secondo TvBlog, quindi, quelli de La vita in diretta andrebbero chiamati "focus o approfondimenti". Poi arriva la critica più pesante: "Evidentemente il logo dell’ultim’ora tira di più, quasi a voler consegnare prestigio ad una trasmissione che è sul pezzo".

 

 

 

Falcioni non fa sconti a nessuno. Nel suo mirino, infatti, ci finisce anche Storie italiane, la trasmissione condotta da Eleonora Daniele su Rai 1: "La prof che dice all’alunna “copriti, non stai sulla Salaria” è una ultim’ora nonostante l’esplosione del caso risalga al giorno prima e lo sono persino la denuncia di un ragazzo omosessuale picchiato in casa, la storia di una bambina investita all’asilo e le mani dei clan mafiosi sui quartieri romani". Secondo lui, si tratterebbe solo di un modo per mantenere alta l’attenzione degli spettatori.

 

 

 

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