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CartaBianca, Giorgia Meloni inchioda la Berlinguer: "Siete giornalisti onesti? Allora...", la verità censurata sul vaccino

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Alta tensione a CartaBianca, nella puntata andata in onda su Rai 3 martedì 22 febbraio. Qui, protagoniste di un vero e proprio botta e risposta sono state Giorgia Meloni e Bianca Berlinguer. La leader di Fratelli d'Italia ha ribadito tutta la sua contrarietà al Green pass, che obbliga i lavoratori a vaccinarsi. "Si potevano fare scelte diverse tutelando il diritto al lavoro". Immediata la replica della conduttrice: "Ma come fa a criticare tutto ciò, siamo il Paese più vaccinato al mondo...". "Non è vero", ha controbattuto la Meloni mentre la Berlinguer incalzava: "Perché? Non mi risulta". 

 

 

A quel punto la numero uno di FdI ha citato la Spagna e il Portogallo che hanno più vaccinati di noi. "Il Portogallo è un piccolo Paese..."., ha tentato di arrampicarsi sugli specchi la giornalista. Un colpo basso? Non per la Meloni che ha subito risposto: "Per favore mi fate finire un ragionamento?". Poi la stoccata: "Io ho avuto mia figlia sbattuta su tutte le prima pagine avendo fatto una scelta comune a tantissimi italiani, visto che meno del 10 per cento degli italiani ha vaccinato i figli con meno di 10 anni. Non si creano mostri, io sono una madre come tutte le altri madri. Se siete dei giornalisti onesti, e lo siete (riferendosi a Berlinguer e Luca Telese, anche lui in studio), dovreste dire che in quel 90 per cento di italiani che non ha vaccinato i figli ci sono anche esponenti del centrosinistra, non ci sono solo io. Andateli a cercare... Solo ciò che faccio viene messo nel mirino".

 

 

Insomma, la Meloni non le ha mandate a dire. E non è stato risparmiato neppure il governo Draghi. La leader di FdI si è detta convinta che questo esecutivo rischi di non arrivare al 2023. "In Italia è sempre irresponsabile andare al voto. Dopodiché a me sembra molto più irresponsabile continuare a fare dei governi tentando di mettere insieme tutto e il contrario di tutto - è stata la sua conclusione -. Governi che non possono produrre niente, perché questa nazione ha bisogno di scelte coraggiose e chiare". 

 

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