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Dritto e Rovescio, il dubbio di Matteo Salvini: "L'Ucraina? Così la guerra non si può fermare"

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Dubbi sull'invio di armi all'Ucraina vengono sollevati da Matteo Salvini. Il leader della Lega, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio, premette che come leader della Lega "ho votato per sostenere la difesa dell'Ucraina, ho votato per gli aiuti umanitari e militari, perché la Lega si è impegnata a sostenere la reazione delle democrazie occidentali".

 

 

Questo però in veste di capo di un partito. "Se poi mxi chiedi se Salvini, papà ed essere umano - prosegue nella puntata di giovedì 3 marzo andata in onda su Rete 4 - sia convinto che una guerra si ferma con un'altra guerra, le bombe si fermano con altre bombe, allora no. Non basta". Salvini preferisce insistere sulla pace, su quei negoziati che ancora non hanno portato a un cessate il fuoco. Proprio quello che avrebbe invece sperato l'ex ministro: "Io lavoro, prego e credo nella pace perché la guerra è una cosa troppo grossa per fare analisi, qui c'è qualcuno che attacca e qualcuno che si difende. E in questo il popolo italiano sta mostrando enorme generosità".

 

 

Poi, invitando i leader mondiali e in particolare Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ha concluso: "Questo è il momento della grande unità nazionale: l'abbiamo mostrata combattendo il Covid, la guerra è peggio e dobbiamo lavorare tutti nel nome del cessate il fuoco e della pace". E per farlo, è certo, "bisogna ragionare con tutti. Anche l'Occidente ha le sue colpe, perché quando scappa, chi usa la violenza è incentivato a usare la violenza".

 

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