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L'Aria Che Tira, l'inviata in spiaggia? Occhio a sotto, come si presenta

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Fare il bagnino, in fondo, è questione di Pil. Parola di un vitellone vecchio stampo. La questione, per la verità, è seria. Serissima. Ballano centinaia di milioni di euro e migliaia di piccole imprese, quelle dei gestori di stabilimenti balneari, che tra qualche mese potrebbero ritrovarsi senza più un ombrellone sopra la testa. Tuttavia, vuoi per il clima estivo e tradizionalmente vacanziero, la politica ha sempre preferito voltarsi dall'altro lato della battigia. A L'aria che tira Estate, invece, il bagnino Fausto Ravaglia, tra i più noti di Riccione, ha il merito di affrontare il tutto con la giusta ironia romagnola, andando al nocciolo della faccenda senza annoiare e anzi strappando un sorriso.

 

 


Francesco Magnani, sostituto estivo di Myrta Merlino, si collega con la Riviera. Sulla sabbia dorata, a piedi nudi, cammina l'impavida inviata Luisa Urbani, a piedi nudi, sfidando il sole del mezzodì. Accanto a lui ecco il baywatch piadina e sardoni, che parla della direttiva Bolkenstein e delle politiche governative e intanto sembra offrirci un bicchiere di Sangiovese. «Qui in Romagna abbiamo ritoccato leggermente i prezzi anche noi però sono accessibilissimi. Se poi uno non ce la fa il sole si prende lo stesso nelle spiagge libere. Qui in Romagna non ci si può accusare di avere prezzi alti».

 

 

I bagnini temono di perdere le loro attività di famiglia, rilevate dalle multinazionali del settore. «Io però sono fiducioso, perché ho operato in modo serio e abbiamo realizzato un buon prodotto. Tra parentesi, io ho vissuto l'epoca dei Vitelloni. C'erano tante straniere e io ne ho conquistate tante. Questo ha incrementato il PIL e sicuramente questo farà punteggio quando faranno i decreti attuativi». E via con una risata, un'onda improvivisa a spazzare via i brutti pensieri, come a Ferragosto. 

 

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