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Marco Damilano stroncato... a sua insaputa: disastrosa figuraccia su Rai 3

Claudio Brigliadori
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Se il 2022 è stato un anno complicato per Marco Damilano, il 2023 sembra iniziare sotto auspici non troppo migliori. Dopo le dimissioni da L'Espresso per divergenze con il nuovo editore, il direttore ha trovato una più che ottima sistemazione a Rai 3, conduttore del programma di approfondimento Il Cavallo e la torre. A fine anno, però, ha dovuto ingoiare il rospo dello scandalo Soumahoro, il deputato travolto dall'inchiesta sulle Ong gestite da moglie e suocera che proprio Damilano, insieme al sodale Diego Bianchi avevano contribuito a costruire come possibile "leader della sinistra".

Pazienza, perché finché c'è un microfono si può sempre reagire. E così l'orgoglioso Damilano ha fatto, concentrandosi sul nuovo nemico. Non più Matteo Salvini, ma Giorgia Meloni. In collegamento con il suo programma c'è Sabino Cassese, stimatissimo costituzionalista e commentatore politico sempre molto moderato. Super partes, diremmo con termine ormai desueto. Damilano fa intendere ai telespettatori che il professore avrebbe severamente criticato l'operato della premier. Siamo però in un territorio raramente esplorato: quello della stroncatura "a insaputa" del diretto interessato.

 

Va così in onda una scena surreale, con Cassese costretto a smentire la strumentalizzazione delle sue parole fatta da Damilano. «Non faccio il professore e quindi né promuovo né boccio», aveva già precisato il costituzionalista a urne ancora calde. E qualche giorno fa, aveva convenuto con Meloni dell'alta instabilità dei nostri governi: «Come darle torto? Ne abbiamo avuti 78 in 75 anni». A Damilano è bastata una frase sui concorsi per la Pubblica amministrazione per schierare l'esperto nella schiera degli anti-Meloni, ma è stato fermato subito. Il giochino (sporco) è bello se dura poco.

 

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