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L'aria che tira, Myrta Merlino distrugge il M5s con tre parole

Claudio Brigliadori
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Anche Myrta Merlino alza le mani sul reddito di cittadinanza: «Io ho sempre difeso i meridionali dall’accusa di non avere voglia di lavorare, ma in questo caso sono in difficoltà». A L’aria che tira va in onda un servizio su un signore di Palermo, disoccupato e percettore del reddito. Davanti alle telecamere di La7, un ristoratore gli offre un posto di lavoro nel suo locale, e gli dà appuntamento per parlarne a quattr’occhi. Lui accetta, titubante, ricordandogli di non avere esperienza nel settore. 

«Mi basta che lei abbia voglia di lavorare. Quanto prende di reddito?». «1.200 euro». «Le offro la stessa cifra». Arriva il giorno dell’appuntamento, ma del percettore non c’è traccia. «Questo prende 1.200 euro al mese e accetta di prenderne altrettanti lavorando?», domanda sconsolato al giornalista di La7 il ristoratore.

La Merlino invita il percettore in trasmissione per ascoltare la sua versione dei fatti. Altro due di picche. «Si è defilato». Poi colpo di scena, il disoccupato telefona per dire la sua: un misto di spiegazioni raffazzonate, cavillose, che spazientiscono tutti. «Non è un bello spot per il reddito di cittadinanza», riconosce addirittura il grillino Gubitosa, tirando in ballo le carenze sulle politiche attive del lavoro e le omissioni delle Regioni. 

 

Va dritto al sodo invece Gian Luca Brambilla, imprenditore brianzolo anti-reddito: «Myrta, se dico quello che penso temo di passare per razzista. C’è una differenza antropologica tra Nord e Sud. Semi avessero offerto un posto da lavapiatti e poi chiesto di pulire un polpo, non avrei protestato ma avrei accettato. Mio padre mi avrebbe detto: “Parti da lavapiatti per diventare uno chef”. Noi qua in Brianza abbiamo come obiettivo quello di “rubare” il lavoro. Ed è così che abbiamo fatto fortuna».

 

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