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DiMartedì, Purgatori: "La decisione di Papa Francesco sulla Orlandi"

Andrea Purgatori

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Andrea Purgatori che da decenni si occupa del caso di Emanuela Orlandi è stato ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, nella puntata del 31 gennaio e ha fatto delle osservazioni su questa quantomeno curiosa cronologia di alcuni fatti. Il 31 dicembre, infatti, muore il Papa emerito Benedetto XVI. Il 5 gennaio si celebrano i funerali e quattro giorni dopo, il 9 gennaio, il Vaticano apre la prima inchiesta dopo 40 anni sul caso Orlandi. "Forse ha deciso Papa Francesco di riaprire l'inchiesta o comunque ha dato il suo assenso", sottolinea il conduttore di Atlantide. "E se dopo 40 anni di silenzio si decide di aprire un'inchiesta in Vaticano, immagino che poi non si possa chiudere con un 'non ne sappiamo nulla', altrimenti conveniva continuare con la strategia del silenzio". E ancora, ha aggiunto Purgatori: "Il passaggio di Papa Ratzinger è molto interessante perché quel pontefice aveva inviato il capo e il vice capo della gendarmeria vaticana dal magistrato italiano che stava indagando per chiedere di riaprire la tomba di De Pedis e liberarsi da quell'imbarazzo in cambio il magistrato voleva notizie su Emanuela. Ma poi tutto si blocca... ".

 

Qui l'intervento di Andrea Purgatori a DiMartedì sul caso Orlandi

 

 

In studio, il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha rivelato i dettagli di un colloquio avuto con Papa Francesco: "Ci ha detto solo questa frase: 'Emanuela sta in cielo'. In quel momento mi si è gelato il sangue. Un Papa che mi dice che mia sorella è morta... Però ho pensato che magari volesse collaborare... Mi ha messo una mano sul braccio... L'ho visto come un segnale, come dire andiamo avanti ma poi il muro si è alzato più di prima. Non c'è mai più stata la possibilità di incontrarlo. C'è proprio una chiusura da parte sua".

 

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