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Sardone contro il Nutriscore: "Vedete questa roba?", vergogna contro l'Italia

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Le etichette sugli alimenti confezionati sono giuste? Servono a qualcosa? E soprattutto, sono scientificamente provate? Se ne parla da Bianca Berlinguer a Cartabianca, su Rai tre, nella puntata del 7 febbraio. La conduttrice manda in onda un servizio sul Nutriscore, l'etichettatura a semaforo che divide l’Europa: "Che cos'è? Come si calcola? È vero che penalizzerebbe i prodotti del made in Italy? Siamo stati in Belgio dove è già utilizzato su alcuni cibi…". Ed effettivamente si vedono delle oscenità, per esempio la carne in scatola ha un punteggio migliore del prosciutto di Parma italiano.

In collegamento con la trasmissione, Silvia Sardone, europarlamentare e commissario cittadino milanese della Lega, attacca: "Noi continuiamo ad opporci al Nutriscore. Secondo questi parametri dei ravioli in scatola vengono considerati B, mentre il nostro prosciutto di Parma ha la lettera D". Della stessa opinione anche Debora Rasio, oncologa e nutrizionista: "Il Nutriscore per me è uno scandalo: non vi è nulla di scientifico e reale nella definizione dei prodotti secondo questi criteri. Tutti gli alimenti molto trasformati sono pessimi".

 

 

 

Del resto sull’etichettatura fronte-pacco, Cia, la Confederazione italiana agricoltori. ribadisce il suo "no" totale al Nutriscore. Altro "no" netto alla criminalizzazione del vino, con il precedente pericoloso delle "health warning" irlandesi. E ancora "no" convinto di Cia al cibo sintetico, che mette in pericolo produzioni agro zootecniche di eccellenza e identificative di territori e tradizioni per produzioni artificiali che rischiano anche di costare di più in termini di impatto sull’ambiente senza garantire migliore salute e nutrizione per i cittadini. 

 

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