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Al Bano a Belve, "grazie a nessuno": la bomba sulla sinistra

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Si toglie molti sassolini dalle scarpe, Albano Carrisi. Ospite di Francesca Fagnani a Belve, su Rai 2, il Leone di Cellino San Marco affronta senza tabù ogni tema, da quello politico (la guerra in Ucraina e le responsabilità di Vladimir Putin, a cui è stato per molti anni assai vicino) a quello più toccante e privato (la scomparsa della figlia Ylenia, ormai quasi 20 anni fa). Ma forse per la prima volta, con toni inusitatamente duri, si sfoga contro il suo mondo, quello dello spettacolo e della critica musicale, colpevoli di averlo "snobbato" per anni salvo poi riconoscergli i giusti meriti all'alba degli 80 anni. 

 

 

 

 "Il successo all’estero ha dato fastidio - ha risposto secco alla domanda della Fagnani sulla sua carriera -; qui non venivano sopportati perché non dovevano dire grazie a nessuno". "Ha pesato il fatto di non essersi mai iscritto al Partito comunista?", chiede maliziosa la conduttrice. "Solo allora? - risponde amareggiato Al Bano - Forse solo adesso mi stanno un po’ sdoganando…".

 

 

 

Particolarmente commentata sui social anche l'anticipazione sul commento di Carrisi sulla guerra in Ucraina: "Una buona parte di ragione Putin ce l’ha, ma ha anche la parte del torto…Questa guerra è terribile, squallida…". Per lui, storicamente apprezzatissimo oltre la Cortina di Ferro, autentica postar sia in Russia sia in Ucraina, l'invasione del febbraio 2022 ha rappresentato una dolorosa cesura, un capitolo della sua storia professionale e della su vita forse chiuso per sempre, non per colpa sua. "Non solo io ho trovato fastidio…", sono le sue parole a proposito dell'inizio del conflitto. Particolarmente intenso anche il ricordo della figlia Ylenia, un tragico mistero che gli ha fatto mettere in forte dubbio la sua Fede: "E’ stato l’unico momento dove sono diventato un anticristo, un anti-Dio. Mi sono sentito violentato…".

 

 

 

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