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Sgarbi e le dimissioni, "salvatelo". La bomba a L'aria che tira Estate

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Qualcuno salvi Vittorio Sgarbi da se stesso. Usa queste brutali parole, Maurizio Gasparri, per commentare il "caso Maxxi" che ha coinvolto il più famoso critico d'arte d'Italia. Protagonista di una "performance" sul palco della prestigiosa istituzione culturale romana, accanto al presidente Alessandro Giuli e al sodale Morgan, il Vittorio nazionale ha "esondato" in un monologo irriverente e piuttosto volgare su "caz***o e prostata", oltre a ricoprire di insulti un signore che gli telefona in diretta. L'imbarazzo generale si è trasformato in slavina politica, con una lettera di protesta dei dipendenti del Maxxi a Giuli e la richiesta di far dimettere Sgarbi dal ruolo di sottosegretario alla Cultura. Lo stesso ministro Gennaro Sangiuliano è intervenuto per prendere le distanze dagli eccessi del suo collaboratore. 

 

 


"Bisogna salvare Vittorio da se stesso - incalza Gasparri, senatore di Forza Italia, in studio a L'aria che tira Estate su La7 -, io sono suo amico, ma Vittorio esci da te stesso. Se lui vuole fare il paroliberista..., che va in giro, si è paragonato a Pasolini e Moravia, però non può mescolare tutto e il contrario di tutto. Io non voglio fare il moralista, sennò poi mi insulta nella prossima trasmissione nel giro di mezz'ora". Quindi un aneddoto illuminante. 
 

 

"Vittorio, esci da questo Sgarbi": l'appello di Gasparri, guarda il video da L'aria che tira Estate

 

"Una volta ero qui ospite - ricorda ancora Gasparri -  Vittorio era stato male ed era stato ricoverato a Reggio Emilia. La sera prima, essendo da quelle parti, telefonai per sapere come stava. Il giorno dopo io vengo qui e lui era in collegamento con gli elettrodi attaccati e io feci un appello al medico che era accanto a lui: ma se uno è in ospedale, sotto controllo, perché lo fate collegare con la televisione?". Gran finale: "Io consiglio a Sgarbi da decenni di fare il critico d'arte, così può parlare e dire tutto quello che vuole. Ci siamo capiti". 

 

 

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