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Marco Travaglio toglie il programma a Peter Gomez: clamoroso in Rai

Daniela Mastromattei
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Ci voleva una donna per sostituire Bianca Berlinguer, che lo scorso 4 luglio ha lasciato la Rai per passare a Mediaset, voluta fortemente da Pier Silvio Berlusconi. Una trattativa portata avanti tra loro due in gran segreto, sino al colpo di scena che è stato poi ufficializzato il pomeriggio stesso durante la presentazione dei palinsesti a Cologno Monzese. 

In un primo momento qualcuno aveva fatto il nome di Peter Gomez alla conduzione di “CartaBianca”, ma i bene informati giurano che sia stata tutta colpa di Marco Travaglio e dei suoi continui attacchi al governo, alla Meloni e ai suoi ministri. Tuttavia nulla è perduto per Gomez in quota grillina, per lui spunterebbe un ruolo da “analista”. 

E il martedì sera al posto della Berlinguer ci sarà, come dicevamo, una donna: Nunzia De Girolamo che «tratterà alla sua maniera temi politici, sociali, culturali», ha dichiarato l’amministratore delegato Roberto Sergio. Il suo sarà «un nuovo progetto che è in fase di gestazione» e che partirà dai primi di ottobre, ma il nome ancora non c’è. Di sicuro non sarà “CartaBianca” e nemmeno quello annunciato già come provvisorio alla presentazione dei palinsesti Rai, “Botta e risposta”.

L’ex ministra sulla cresta dell’onda alla conduzione di Estate in diretta su Rai 1, in qualche modo accontenta un po’ tutti i partiti. Piace a destra e a sinistra e va bene anche al Movimento Cinque Stelle. E per qualcuno l’essere moglie di Francesco Boccia (Pd) male non le ha fatto. Proprio per la sua vita privata e il suo passato da politico sconta qualche pregiudizio: infatti c’è chi la accusa di essere favorita, o almeno di avere davanti a sé un percorso più semplice rispetto a molti altri. 

 

Illazioni a cui la De Girolamo ha risposto qualche giorno fa in un’intervista su Gente: «Raccomandata? Ma quando mai! È vero che io sono una donna di Centrodestra ma ho iniziato in Rai facendo Ballando nel 2019 con il governo giallo-verde di Conte e Salvini. Poi c’è stato quello giallo-rosso e poi Draghi. E io ho iniziato a fare “Ciao Maschio” grazie a Stefano Coletta che mi ha dato fiducia. E la stessa fiducia me la stanno dando i nuovi dirigenti Rai. Quindi di che stiamo parlando?». In fondo «la Rai non può esimersi dal rapporto con la politica», ha sottolineato l’ad Sergio parlando dei volti di punta di Rai3. «La politica la incontro ma non mi faccio condizionare nelle scelte aziendali. Nemmeno io so per chi voto, essendo un democratico-cristiano orfano dello Scudo crociato sulla scheda», ha rivelato. «Le mie scelte sono sulla base delle competenze e del merito».

 

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