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Barbara D'Urso? Quel pesante sospetto: dopo l'esordio di Myrta Merlino...

Daniele Priori
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Non è la d’Urso ma le somiglia assai. Il Pomeriggio Cinque di Myrta Merlino comincia con un lapsus: «Buongiorno», poi subito corretto, e l’onore delle armi «alla donna che per quindici anni ha condotto con grande successo questa trasmissione». E quindi «ciao Barbara, grazie». Tanto per voltare pagina. Nonostante ciò, lo stile d’Urso resiste nei gesti, nelle mani sul cuore, ora giunte, ora accostate alla bocca. E nel racconto che parte «con una grande storia d’amore», quella di mamma orsa Amarena, ammazzata in Abruzzo nei giorni scorsi, collegata con la disinvoltura, anche questa tipica del format, alle vicende che hanno disseminato di orrore l’estate: dall’omicidio di Giulia Tramontano, ai più recenti stupri di Palermo e Caivano.

Nel pubblico gli amici di Myrta, un po’ vip un po’ no: Dalla Chiesa, Amendola, Cerno, Del Debbio. Studio nuovo, a Roma, non più a Milano, ma non così diverso da quello dominato per tre lustri dall’ex conduttrice, in volo per chissà dove. «Questa è una prima molto speciale per me - esordisce Myrta in un monologo pieno di emozione, sostenuta dal gobbo, la lavagnetta salvamemoria ben visibile nelle inquadrature dall’alto.

 

PRIMA VOLTA
«È una prima volta che non dimenticherò mai perché è tutto nuovo» prosegue con enfasi. «È la prima volta a Pomeriggio Cinque, è la prima volta che comincio alle 16.55. È un programma che tutti i giorni vi terrà compagnia a quest’ora per quasi due ore», particolare sottolineato con un po’ d’invidia anche dalla predecessora nella lettera di augurio dolceamaro pubblicata sui social di due giorni fa, in quanto fino a giugno il contenitore iniziava quasi mezz’ora più tardi. «È la prima volta in una nuova casa, Canale 5. Ed è tutto nuovo perché è nuovo questo studio meraviglioso, ma quanto bello è?! Dite la verità! Questo pubblico caldo che mi riempie, perché da quando c’è stato il Covid non ho più avuto il pubblico. Io ho tanto bisogno del contatto umano. E poi voi a casa, un nuovo pubblico, che diventerete casa mia. Spero che questa diventerà casa vostra. Noi abbiamo voglia di raccontarvi l’Italia, di raccontarvi il Paese nella sua pancia, nella sua testa. Io vi faccio una promessa: dalla mia vita passata vi porterò il mio amore per questo lavoro, la mia passione e soprattutto vi racconterò la realtà con onestà, con rigore e con rispetto. E soprattutto, la promessa che vi faccio, (riecco la Barbara che è in Myrta) è che sarò sempre dalla vostra parte». 

I social impazziscono. Bastano pochi minuti perché #Pomeriggio5 sia trend topic su X, l’ex Twitter. Con gli utenti, telespettatori del “doppio schermo” quello televisivo e quello social, che passano da chi chiede più ritmo al programma, a quelli che sbragano «ariadatece la d’Urso».

 

RITMO E TEMI
C’è da considerare, però, che il ritmo del programma al quale quello stesso pubblico era abituato, derivava proprio in molti casi dal glam e dai toni alti di alcuni degli argomenti scelti. Nei quali cadere nel famigerato e indicibile trash era pressoché inevitabile. I toni in generale più soft e la formula un po’ più giornalistica, sullo stile de La Vita in diretta Rai, sono quindi, probabilmente, l’effetto voluto del cambio di registro. D’altra parte in un format più gattopardesco del Gattopardo in cui, notoriamente, bisogna che tutto cambi perché tutto resti com’è, la novità maggiore è e sarà proprio la conduttrice. 

E il ritmo del suo nuovo Pomeriggio Cinque, probabilmente, arriverà non appena la stessa Merlino si sentirà davvero a casa sua. Per andare dritta, come se fosse una mattina tra le tante della sua vita precedente a La7. Dove l’aria tirava bene. Col tempo tirerà meglio pure sul 5. La prossima attesa e fondamentale sentenza, fra poche ore, sarà quella dell’Auditel. Frattanto la prima di Myrta è andata.

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