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Caterina Balivo, primi affanni per "La volta buona". La voce che preoccupa la Rai

Marco Rocchi
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 Ogni maledetto pomeriggio. È poco più e poco meno di una settimana gli entusiasmanti primi giorni di scuola ghingheri e paroloni per Caterina Balivo Myrta Merlino e la sfida si è fatta già mente più dura per le nuove signore dei meriggi infrasettimanali di Rai e Mediaset. Sbolliti gli entusiasmi iniziali, è infatti decisamente già tempo di rinserrare le fila e lavorare pancia a terra per le due primedonne.

Una di ritorno in Rai, la passionale Balivo col suo studio colorato e il piglio super ottimista del suo nuovo show intitolato La volta buona. Un’ideale contenitore post prandiale, in onda tra le 14 e le 16, dedicato alla leggerezza, al costume e alle interviste con i personaggi dello spettacolo presi a raccontare, col sorriso sulle labbra, la volta che gli è andata davvero bene nella vita o la parentesi che ha rappresentato più che la volta, la svolta buona. Esattamente quella che servirebbe a tutto il programma di Caterina.

 

 

 

Partito non con il piede sbagliato ma sicuramente in sordina, giacché non riesce proprio a battere la concorrenza di Canale 5 che, lungi dall’essere sorridente, racconta fatti e soprattutto fattacci di una Terra Amara, serie turca dal successo clamoroso che mediamente nella settimana ha sempre quasi doppiato gli ascolti di RaiUno. La volta buona, ha raggiunto un 13,14% di share lunedì scorso, pari a 1 milione 266mila spettatori di media, scendendo poi a un 11,8% nella giornata di mercoledì con la concorrenza ottomana delle reti Mediaset che si attestava a quasi 2 milioni e 800mila spettatori, per uno share del 24,1%, tanto che più di qualcuno sui social ha già sentenziato: era meglio la Bortone. E chi lo sa.

 

 

 

È ancora davvero troppo presto per dirlo. I direttori delle varie aree tematiche Rai nei numerosi incontri con la stampa in corso in questi giorni mantengono apparentemente la calma. «Serve tempo. I programmi lunghi una stagione sono una maratona, non un record sui 100 metri» è il mantra. Sperando che ogni mattina, guardando i dati Auditel sia davvero la volta buona, quella in cui la concorrenza avrà fatto un passo indietro. Sensazione che in Rai conoscono bene quando invece si parla di Alberto Matano, tornato con una gagliarda sicurezza alla guida della sua Vita in diretta che ha aperto così ufficialmente la singolar tenzone con la neo dirimpettaia Myrta Merlino e il suo nuovo Pomeriggio Cinque. Che prima ancora dell’esame Auditel ha dovuto superare i forconi di social e cronisti impegnati, nella settimana di rodaggio, a notare somiglianze e dissonanze con la ingombrante predecessora, Barbara d’Urso. Esercizio di stile esauritosi definitivamente questa settimana, quando anche Myrta si è trovata a confronto con i numeri che in una forchetta non certo amplissima (tanto da poter parlare di sostanziale pareggio) ha premiato tutto sommato il ritorno di Alberto Matano che mediamente, in termini di share, ha fatto registrare un crescendo tra il 16 e il 18%, mentre Myrta, proprio nella puntata di lunedì, primo derby con RaiUno, ha visto la sua parabola calare: dal 17% iniziale al 15% circa di fine trasmissione. Una tendenza al ribasso confermatasi anche nel giorno seguente che ha visto Matano arrivare al 18,6% e Merlino scendere fino al 13% con poco più di un milione di telespettatori. Un trend che, mutuando da viale Mazzini la metafora della maratona, certamente non permette ancora di parlare di crisi ma forse della necessità di individuare quel quid capace di risollevare il picco della curiosità e dell’ascolto. Qualcosa tipo un tocco di bacchetta magica del mago (o meglio della maga) Merlino, di cui serve urgentemente la formula.

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