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Pietro Senaldi sbotta con Marianna Aprile: "Barzelletta, comiche"

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Pietro Senaldi attacca la magistratura. Ospite di In Onda nella puntata di domenica 8 ottobre su La7, il condirettore di Libero parla di una "magistratura che si è molto scredita, più del governo, sul caso Diciotti". Il motivo è chiaro: l'atto di Matteo Salvini di negare lo sbarco dei migranti a bordo della nave delle forze armate italiane "è stato considerato legittimo da una Procura, mentre su quella che sta portando avanti il processo gira un'intercettazione pazzesca in cui il capo dei magistrati diceva: 'sappiamo che non è un reato, ma è un nemico e dobbiamo fermarlo".

Il riferimento è alle chat tra il procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma, e Luca Palamara. Il primo scriveva: "Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. E non capisco cosa c' entri la Procura di Agrigento. Questo dal punto di vista tecnico al di là del lato politico. Tienilo per te ma sbaglio?". E l'ex magistrato non attendeva a replicare: "Ma ora bisogna attaccarlo". 

 

 

Quanto basta a scatenare Senaldi che ricorda: "La colpa era solo di Salvini, ma al governo c'erano anche Giuseppe Conte e Danilo Toninelli. Delle comiche". "Questo è un altro discorso", interviene la conduttrice Marianna Aprile mentre il condirettore non le manda a dire: "Berlusconi fu condannato perché a capo del governo, Conte invece non viene processato". Da qui la stoccata alle toghe: "La giustizia italiana è diventata una barzelletta in cui gli italiani non credono più e credo sia colpa dei magistrati non della politica". A maggior ragione quanto una toga, simbolo dell'imparzialità, viene beccata a una manifestazione contro il leader della Lega. 

 

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