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Cruciani contro Karima Moual: "L'idea di democrazia sua e delle persone come lei"

Roberto Tortora
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Duro scontro a Dritto e Rovescio tra i giornalisti Karima Moual e Giuseppe Cruciani sul clamore mediatico piombato sul generale Vannacci, sospeso per undici mesi, con stipendio dimezzato e detrazione d’anzianità dall'Ufficio Disciplina dello Stato Maggiore, al termine di un procedimento disciplinare avviato lo scorso 30 ottobre su sollecitazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Oggetto d’indagine è il libro pubblicato dal generale, Il Mondo Al Contrario, che, secondo gli inquirenti, “denota carenza del senso di responsabilità”, visto il ruolo che ricopre, e ha determinato “una lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata, compromettendo – si legge nel provvedimento - il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.

 

 

 

Favorevole a quest’azione punitiva è la Moual, di origini marocchine, giornalista che scrive per La Stampa e Repubblica: “Importante già il fatto che un esponente di alto grado come il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, abbia detto che c’è dell’irresponsabilità, dopo mesi d’indagine, nelle parole del generale. In questi mesi è andato in giro per l’Italia e negli studi televisivi a raccontare non idee, ma affermazioni pericolose e gravi. Il contenuto delle 300 e più pagine del suo libro è un chiaro attacco, feroce e violento, alle minoranze, non solo nel nostro Paese, ma in Europa e la Lega lo vuole candidare alle prossime europee. Era ora di chiarire la posizione di un generale che, con le funzioni che ha e la figura che rappresenta nelle istituzioni e nel mondo, non poteva scrivere a cuor leggero tutto ciò che ha scritto in quel libro”.

 

 

 

Non è d’accordo, e la stronca subito, Giuseppe Cruciani, speaker de La Zanzara su Radio 24: “Intanto Karima Moual ha già emesso una sentenza nei confronti del generale Vannacci. Sono inchieste aperte e noi non abbiamo il prosciutto agli occhi e non siamo nati ieri, lo sappiamo che ciò succede quando una persona si espone molto e, sì espone delle idee, perché lei dice che non lo sono, ma da quale cattedra lo afferma? Sono idee diverse dalle sue, qui c'è tutta l'idea di democrazia della Moual, come degli avversari ideologici del generale Vannacci. Quelle – argomenta Cruciani - sono idee contestabili e alcune le contesto perfino io, che ho presentato con Vannacci il suo libro una volta e gli ho contestato alcune cose, ma sono idee e non c'è alcun odio razziale. Le persone che lo contestano non hanno letto una riga del testo di Vannacci, hanno letto al massimo delle sintesi e si sono fatti un'idea di un pazzo criminale che insulta gay, neri etc. non c'è nessuna frase all'interno dei libri di Vannacci che possa istigare odio razziale. Quella roba lì dell'inchiesta – prosegue lo speaker di Radio 24 - è una schifezza dettata solo dal fatto che quando una persona è così esposta si mescolano insieme vari interessi. Il capo di questa azienda (Mediaset, ndr) è stato perseguitato a lungo, stessa cosa con Vannacci. Assurdo il passaggio sulla Egonu che gli è valso un’accusa di razzismo, ve lo leggo: ‘… Anche se Paola Egonu è italiana per cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l'italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli etruschi sono giunti ai giorni nostri’. Dire che non ha tratti italiani è odio razziale? State processando le idee”.

 

 

 

La Moual non ci sta e replica con durezza: “Cruciani sei proprio vecchio, sei vecchio dentro. Già uno che prende una figura come la Egonu con i suoi tratti somatici, dichiara un modo di fare e di esporsi per indicare qualcosa. Queste sono affermazioni che sono fuoco, istigazione a tutti coloro che pensano che in questo Paese non si possa essere rappresentativi, perché si è più scuri, si ha una fede diversa etc.”.

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