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Garlasco, Piero Sansonetti e la prova regina: "Alberto Stasi subito fuori dalla galera"

di Roberto Tortorasabato 4 ottobre 2025
Garlasco, Piero Sansonetti e la prova regina: "Alberto Stasi subito fuori dalla galera"

(Mediaset Infinity Dritto e rovescio)

2' di lettura

A Dritto e Rovescio si discute animatamente sulle novità del caso Garlasco, che sta tenendo banco ormai da mesi e che vede Andrea Sempio come nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.

In particolare, si discute su due nuovi elementi: il primo è il pizzino che "proverebbe" un tentativo di corruzione nei confronti dell’allora procuratore di Pavia, Mario Venditti, il secondo è una delle intercettazioni fatte nel 2017 su Sempio e la sua famiglia e mai trascritte.

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Piero Sansonetti, direttore de L'Unità, è sempre più convinto dell’innocenza di Alberto Stasi, anche se non si fida delle intercettazioni e dice: "Ma volete tirare fuori dalla prigione quel poveretto che probabilmente è innocente e certamente non ha addosso un monte di prove così forte? Ci sono due assoluzioni e una condanna, assolto in primo grado, assolto in secondo grado, condannato solo nell'appello fatto rifare dalla Cassazione, due a uno. Se facciamo il conto calcistico ci sono più assoluzioni che condanne". 

Ilaria Cavo di Noi Moderati, smussa gli angoli di quest’ultima considerazione: "Alberto Stasi è stato assolto in primo e secondo grado, ha avuto una Cassazione che ha riformato la sentenza e l'ha rimandata indietro, perché ha avuto dubbi sulla sua assoluzione, è stato condannato nel secondo grado-bis, è stato ri-condannato da una Cassazione. Questo per mettere sulla bilancia il fatto che non ci sono solo tutte le Procure che stanno indagando ora, abbiamo però anche quelle sentenze".

Sansonetti, poi, smonta l’intercettazione come metodo investigativo: "Io non mi sono mai fidato delle intercettazioni, mai. Io penso che l'uso smodato delle intercettazioni sia un disastro. È diventato quasi l'unico strumento d'indagine che oggi usano i pm. Se io e te facciamo una telefonata, la intercettiamo e la copiamo la si può interpretare probabilmente in modo opposto rispetto alle cose che ci siamo detti, perché abbiamo dei gerghi, parole chiave, manca il pezzo prima, quello dopo. Se ci basiamo sulle intercettazioni io non credo a nulla. Il pizzino mi sembra una cosa un po' più complicata da scartare, non mi sembra molto forte l'interpretazione data per le carte giudiziarie. Però anche il pizzino sicuramente non è una prova, ci vuole qualcosa di più. Su gip e pm io ho forti dubbi, sappiamo tutti che i gip fanno esattamente quello che dicono loro i pm".

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