Capra, Capra, Capra. No, in studio a Mattino 5 non c’è Vittorio Sgarbi ma alcuni protagonisti della variegata telenovela Garlasco. Da mesi su Canale 5 Federica Panicucci dedica ampio spazio al delitto di Chiara Poggi e alla nuova indagine su Andrea Sempio. E il susseguirsi di colpi di scena, nuovi e vecchi sospetti, giustifica la scelta.
«Si tratta di una perizia che tutti aspettavamo, io lo dissi nel 2016, non era sufficiente per qualcuno, e quindi giustamente la procura ha richiesto l'incidente probatorio», canta vittoria il genetista Pasquale Linarello, che 9 anni fa per primo associò il Dna di Sempio alle unghie della vittima. Una ipotesi che trova oggi conforto nella relazione del perito Denise Albani. Secondo qualcuno quella perizia varrebbe zero: «È una cosa che sento ora- ribatte Linarello -, perché fino a poco tempo fa tutti si aspettavano che il perito si pronunciasse». Gli dà man forte Umberto Brindani, il direttore di Gente: «Questo signore è stato sbeffeggiato e deriso, si sono persi 9 anni».
«Parliamo però di un test su un Dna parziale e misto», fa notare la giornalista Grazia Longo. «Quel Dna non è identificativo, ma possiamo identificare il nucleo familiare - puntualizza allora Linarello -: in questo caso quello maschile di Sempio». La regia rimanda quindi in onda l’intervento del genetista Capra in cui critica il software utilizzato per l’analisi del Dna, «vecchio di 20 anni». «Il software utilizzato è ampiamente usufruito da tutti, non è vero che non è attendibile - replica Linarello -. Ho letto delle relazioni in cui anche il dottor Capra utilizza quel software. È vero che è nato 20 anni fa, ma si è evoluto nel tempo».
«Questo test si basa su dati statistici», aggiunge la Longo. E qui interviene l’avvocato Gallo, difensore di Massimo Lovati (a sua volta ex difensore di Sempio): «La Longo va a inserirsi in ogni contesto, anche quelli che non la competono, ma adesso non critica la baggianata di Capra». «No però, Gallo adesso non attaccare i miei ospiti per favore», lo zittisce la Panicucci, seccata. «Se questo Capra dice a noi che siamo degli incompetenti in studio, e ci corregge, e poi viene fuori che il software lo usa anche lui, come dovremmo considerarlo questo Capra?», domanda Gallo. Risposta alla prossima puntata.




