Cerca
Cerca
+

Juventus, giallo sull'addio di Antonio Conte: la campagna abbonamenti chiude col botto e poi...

simone cerroni
  • a
  • a
  • a

Gli juventini più accaniti avranno faticato a prendere sonno questa notte per via delle dimissioni improvvise di Antonio Conte, con poche spiegazioni. Rancori passati con la famiglia Agnelli o un mercato non soddisfacente? Ancora non si sa, ma per molti è stato un fulmine a ciel sereno il cui tuono seguente farà rumore nelle teste dei bianconeri per molto tempo ancora. In più, oltre il danno anche la beffa: la nomina di Massimiliano Allegri come nuovo tecnico. Un allenatore che non piace agli juventini, reo di esser riuscito a perdere uno scudetto (vinto proprio da Conte) con un Milan che contava su giocatori del calibro di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva. Ma siamo sicuri che la scelta dell'allenatore salentino sia stata stata presa in poche ore? Secondo molti, infatti, dietro la rescissione, o meglio, l'annuncio della rescissione ci sarebbero logiche inerenti alla campagna abbonamenti. Raggiunta la quota abbonamenti, vendite terminate http://t.co/Br94SPBqVE pic.twitter.com/auaItnhg0m— JuventusFC (@juventusfc) 16 Luglio 2014 La notizia a bottino pieno - Potrebbe non essere un caso che l'ufficializzazione dell'addio di Conte sia arrivato nella serata del 15 luglio, dopo due giorni di ritiro e soprattutto a chiusura della campagna tessere. La scelta sembra essere stata pensata a tavolino, a maggior ragione visto che questa mattina alle ore 11, è comparso sulla pagina Twitter della Juve il seguente post: "Raggiunta la quota abbonamenti, vendite terminate". Secondo molti utenti e tifosi ora si spiegano le ragioni di quel rinnovo-farsa stipulato lo scorso giugno. Il sospetto è che la rottura tra società e allenatore si fosse consumata già a maggio, ma che per non turbare l'andamento degli abbonamenti si sia preferito tacere di comune accordo, usando poi le "controversie sul mercato" come comodo alibi. Risultato: chi si è abbonato a una Juve ormai a immagine e somiglianza di Conte adesso si ritrova ad andare allo stadio a tifare una squadra affidata da Allegri e con una identità ad ricreare. La storia si ripete - Qualcosa di simile capitò al Milan, ma all'epoca non era questione collegata al valzer di panchine, ma di giocatori. Nell'estate del 2012 Silvio Berlusconi vendette i due campioni Ibrahimovic e Thiago Silva al Paris Saint Germain. I sostenitori milanisti minacciarono un'azione legale alla Codacons perché i due calciatori vennero usati per lanciare la campagna abbonamenti. A quel punto il Milan rimborsò i delusi.

Dai blog