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Marc Marquez, la vergogna del suo manager Puig: chiedeva l'arresto di Simoncelli, oggi fa finta di nulla su Rossi

Giulio Bucchi
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«È un disastro assoluto. È un pericolo, un autentico ignorante, non capisce nulla di quello che sta facendo. Bisogna fermare questo pilota, che è sempre fuori dal limite. Andrebbe arrestato». Ecco, rileggete queste parole: saranno state pronunciate domenica sera in Argentina da Valentino Rossi o da qualcuno del suo entourage contro Marc Marquez, giusto? GUARDA IL VIDEO - Marquez e Puig al box di Rossi, Uccio li caccia Sbagliato. Era il 15 maggio 2011 e a vomitare questo veleno era Alberto Puig, il manager e creatore di Dani Pedrosa, contro Marco Simoncelli, l'«ignorante» in questione che aveva speronato Dani a Le Mans, causandone la rottura della clavicola e attirandosi addoso un colossale vespaio di polemiche di tutta la parte spagnola del paddock. Un Puig nell' inedito ruolo di moralizzatore, lui che da pilota e nella vita è sempre stato duro e spigoloso, e che oggi vive il suo personale contrappasso. Quel signore in camicia bianca Honda che domenica accompagnava inutilmente Marquez nel box Yamaha per dare spiegazioni a Rossi è proprio lui. Leggi anche: "La presa per il c*** no, ho paura di lui". Rossi cancella Marquez La Hrc lo ha promosso successore di Livio Suppo, oggi è lui a gestire la baracca e a dover dare spiegazioni di raffazzonata diplomazia sulla procedura di partenza inventata da Marc («a volte le regole possono essere interpretate da diversi punti di vista»), sul contatto con Aleix Espargaro («è vero che arrivato molto veloce su di lui, stava girando molto più forte») e poi con Rossi: «C' era un rivolo d' acqua, la ruota anteriore di Marc si è bloccata e ha dovuto lasciare il freno, aveva dello spazio, non era al limite, ma sfortunatamente ha toccato Vale che poi è caduto. Siamo molto dispiaciuti, ma Marc non è uno fuori controllo». Come passa il tempo... di Tommaso Lorenzini

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