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Juventus, la beffa col Real Madrid ha dato ai bianconeri la carica-scudetto

Andrea Tempestini
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Ad una settimana dallo scontro diretto la Juve mette il punto sul campionato. Ora si va a capo per l'ultimo capitolo della stagione con sei punti di differenza tra la capolista bianconera e il Napoli. È un vantaggio che minimizza lo scontro diretto di domenica, successivo all'infrasettimanale (mercoledì sera alle 20.45, Crotone-Juve, Napoli-Udinese). Il Milan (aiutato da Donnarumma) ha smascherato la regressione della squadra di Sarri, che ha disimparato a vincere senza il supporto del suo gioco. Quest'ultimo è come un focolare che ha bisogno di legna per mantenersi acceso, ma il Napoli ha terminato prima del previsto le scorte. Il risultato è che la squadra di Sarri fa le stesse giocate di sempre ma senza calore, senza energia. La differenza è che la Juve non ha bisogno di questa energia perché trova ogni volta un modo diverso per vincere. Con la Samp ha sfoggiato la rabbia accumulata con il Real Madrid, poi Allegri ha trovato quasi casualmente Douglas Costa (inserito al 43' per l'infortunato Pjanic) che ha confezionato tre assist. Il brasiliano è il manifesto della differenza sia “economica” - è il giocatore da 40 milioni che solo la Juve puó concedersi- che “tattica”, perché a differenza degli azzurri di Sarri non ha bisogno del gioco per rendere, gli basta il pallone tra i piedi e una buona condizione. Sta per spezzarsi l'equilibrio in vetta ma rimarranno probabilmente in bilico fino alla fine le corse all'Europa e alla salvezza, dove il Verona sta per alzare bandiera bianca (grigio ko con il Bologna), mentre il Crotone rincorre una Spal al settimo risultato utile consecutivo che a sua volta può superare il Chievo (a +2) nello scontro diretto di mercoledì. Ma decisivo può essere il calendario: quello del Crotone - deve affrontare Juve, Lazio e Napoli - è il peggiore. A Zenga serve un miracolo come quello dello scorso anno, ma per definizione è improbabile che i miracoli si ripetano. di Claudio Savelli

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