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Carlo Ancelotti, altro che Champions: a Napoli clima teso, la brutta sorpresa al San Paolo

Giulio Bucchi
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Da quello «scudetto perso in albergo a Firenze» dello scorso anno, col 3-0 (tripletta di Simeone) incassato dal Napoli nella trasferta della 35esima giornata di Serie A, la sfida tra partenopei e fiorentini non sarà più la stessa. Ed è ancor più sentita se arriva nel momento più delicato dall' arrivo di Ancelotti in Campania (reduce guarda caso da un altro 3-0, quello in casa della Samp), che corrisponde a quello più felice da quando Pioli è approdato in Viola (due successi su due, con una partita da recuperare). Difficile dunque, visto il precedente piuttosto fresco, che all' ombra del Vesuvio quel sarrismo diventato termine da vocabolario possa già essere stato dimenticato: «Le mie idee non sono in contrapposizione con quelle di Maurizio - dice Ancelotti -, non voglio che si dimentichi quanto fatto. È un bene prezioso». Tanto quanto lo sarebbero 3 punti scaccia crisi. Siamo solo alla quarta giornata, per carità, ma il Napoli ha preso gol in tutte le uscite di campionato, ha sudato contro Lazio e Milan, ha steccato a Marassi. Gioco ed equilibri latitano. E la piazza è in subbuglio. Alle 18 al San Paolo ci saranno solo 20mila spettatori, colpa della spaccatura tra i tifosi del Napoli e il presidente De Laurentiis, acuita quest' estate dopo il mercato ritenuto anonimo e l' acquisizione del Bari da parte di ADL. I tifosi sono sul piede di guerra anche per il costo troppo alto dei settori popolari (si parte da 35 euro) e in molti diserteranno Fuorigrotta. A preoccupare davvero, però, sono le insistenti voci (riportate anche da il Mattino)che vorrebbero la Curva A pronta ad inscenare una clamorosa protesta in occasione di Napoli-Liverpool del 3 ottobre per procurare un ingente danno economico al club e far squalificare il San Paolo, già diffidato dall' Uefa. Per provare a portare un po' di quiete, Ancelotti, molto sarrianamente, si affida ai titolarissimi, senza pensare troppo all' esordio in Champions in casa della Stella Rossa (martedì alle 21): tornerà Callejon dal 1', saranno confermati Hamsik in regia e Zielinski mezzala, così come Milik centravanti al posto di Mertens, anche se Carletto fa pretattica: «Non ho scelto, partono alla pari». Tra i viola, che non sbancano il San Paolo da oltre 4 anni (ultimo successo lo 0-1 con rete di Joaquin del marzo 2014) , importante ritorno di Veretout: prima in regia per il francese, ai suoi fianchi Benassi e uno tra Edimilson Fernandes e Gerson. Davanti Pioli pensa a concedere la prima da titolare a Marko Pjaca: «Sta bene e potrebbe cominciare dall' inizio». Il favorito, però, resta Eysseric. Intoccabili, invece, Chiesa (a lungo inseguito in estate da De Laurentiis) e Simeone. Lo stesso giustiziere di qualche mese fa. Che stavolta, letteralmente, potrebbe spaccare Napoli.

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