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Milan, Ibrahimovic? No, ecco chi dovrebbe tornare. Un doppio errore?

Caterina Spinelli
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Una volta tra le pareti di Milanello risuonavano idealmente le note di "Amici mai", «certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». La canzone tanto cara all' ex ad Adriano Galliani potrebbe tornare di moda in questo periodo di difficoltà. Anche se, a dire la verità, il ritmo del mondo Milan sembra diventato piuttosto quella di «Nostalgia canaglia». Di fronte al tunnel di risultati negativi imboccato dalla formazione di Giampaolo prima e Pioli poi, l' istinto di guardarsi indietro è naturale. E non solo perché alla guida del club ci sono due bandiere del passato come Boban e Maldini. C' è stato addirittura chi ha parlato di Ancelotti, ormai in rotta con il Napoli, ma ben più urgente è il pensiero su Zlatan Ibrahimovic, liberatosi in anticipo dai Los Angeles Galaxy per avere il tempo di scegliere la sua prossima (ultima?) squadra. Ibra fu il trascinatore dell' ultimo scudetto 2010-11. In tema di ricordi, dieci anni fa esatti, il 14 novembre 2010, segnò anche il gol decisivo nell' ultimo derby "in trasferta" vinto dai rossoneri. GIOCATORE VERO Nonostante i 38 anni, lo svedese potrebbe ancora fare la differenza nello spogliatoio e sul campo come spalla - o rivale - di Piatek. Tutti vogliono Ibra: il Bologna e lo stesso Napoli, ma le voci si rincorrono. Il Liverpool è una possibilità, anche se Klopp ha declinato con una battuta: «Se non avesse giocato nello United... ». Ieri è toccato allo Schalke 04 sui social: «Qui a Gelsenkirchen non c' è il baseball», scherzando sul messaggio di commiato dello svedese a Los Angeles, con cui invitava i suoi ormai ex tifosi a tornare a interessarsi al diamante scordando il calcio. Anche il Milan ci ha fatto ben più di un pensierino. I rapporti con Raiola sono tornati normali e sul piatto c' è anche il rinnovo di Donnarumma, da raggiungere presto per non arrivare alla prossima estate col contratto in scadenza (2021). Insieme al portiere, nella squadra di Raiola c' è anche capitan Romagnoli e presto potrebbe entrare anche Suso. Ibra chiede un accordo di 18 mesi per circa 8 milioni complessivi: cifre abbordabili anche per questo Milan. E così Elliott (che starebbe ancora trattando per cedere al gruppo Arnault) sarebbe pronto a una deroga alla linea dei giovani imposta finora. Lo ha fatto capire l' ad Ivan Gazidis durante l' ultima assemblea dei soci: «Abbiamo il team più giovane della serie A e fa parte della strategia, ma non vuol dire che non investiremo in leader per la crescita come fatto con Higuain e lo faremo di nuovo, se sarà necessario». Una piccola retromarcia sulla filosofia che fece fuggire Leonardo e Gattuso la scorsa estate. Il vero rimpianto di queste settimane è proprio per l' ex mister, capace di portare la squadra - con la sua praticità e capacità di gestione - a un solo punto dal quarto posto. E da quella Champions che oggi sembra un miraggio, lontano 11 punti. di Francesco Perugini

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