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Serie A, l'asse Juventus-Inter-Roma: annullare il campionato, l'ipotesi prende piede

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Dobbiamo iniziare a porci un domandone da un milione di euro: ci sono club che stanno ragionando sul fatto che accantonare questo campionato (e stiamo parlando di serie A) sia, forse, il danno minore? Se sì, quali sono? Sì, ci sono, e la faccenda sarà la portata principale nell' Assemblea di Lega in programma oggi.

La situazione è la seguente. Almeno un paio di società non hanno fatto mistero di voler ricominciare a sudare prima possibile, con buona pace di chi tutti i giorni trema di fronte ai numeri: stiamo parlando di Lazio e Napoli. Entrambe nei giorni scorsi hanno programmato la ripartenza degli allenamenti e, entrambe, si sono dovute arrendere di fronte a un dato scientifico che riassumiamo con un giro di parole: sarebbe stata una cazzata. Chiara e contraria l' opinione del patron del Brescia, Massimo Cellino: «Ma quale ripresa, ma quale stagione da concludere, io penso all' anno prossimo, solo a quello. La coppa, lo scudetto... Lotito lo vuole, se lo prenda». E voi direte: «Lo ha fatto perché il Brescia ha già un piede in serie B, dai...». Siete dei maligni, mai Cellino penserebbe a una cosa del genere. Mai.

In mezzo nuotano tutti gli altri, tra chi pensa «se il campionato non termina rischiamo un danno da 700 milioni di euro tra contratti non rispettati, diritti tv, ecc...» (il presidente della Figc Gabriele Gravina, di recente, è stato piuttosto chiaro), i medici sportivi che dicono «i professionisti devono attendere almeno il 3 aprile per ricominciare gli allenamenti, mentre ai ragazzi dei settori giovanili è sconsigliata la ripresa dell' attività almeno fino al 30 giugno» (che è come dire: tutti dovrebbero fermarsi fino almeno al 30 giugno, ma se proprio si deve giocare per questioni di grano, almeno, aspettate che sia passata la tempesta).

Infine, occhio ai più attenti e, forse, lungimiranti. I "benissimo informati" dicono che in casa Juve, Inter e Roma si stia prendendo in considerazione l' ipotesi di archiviare questo campionato anzitempo per limitare i danni, dove per «limitare i danni» si intende evitare di intaccare il regolare svolgimento della prossima stagione (un "tappo" è già stato messo: l' inizio dell' Europeo a giugno 2021) e ragionare su un risparmio di qualche tipo, per esempio quello relativo agli stipendi dei giocatori. Ovvio, le parti (Lega e Aic) dovrebbero trovare un' intesa, ma questa cosa capiterà a prescindere e, va detto, non sarà un confronto "amichevole".

Altri scenari alimentano le argomentazioni degli ipotetici "dissidenti": il fatto che anche nella migliore delle ipotesi si dovrà giocare a porte chiuse e ogni 3 giorni, la possibilità non remota che accelerare la ripresa comporti il rischio che salti fuori qualche nuovo "positivo" (in Cina, dove hanno superato la fase peggiore, non hanno neppure preso in considerazione l' ipotesi di far partire il campionato; in Spagna l' hanno sospeso a tempo indeterminato), il problema dei tesserati "lontani" - Ronaldo, Higuain, Pjanic, Khedira, ma anche Brozovic e chissà quanti altri - destinati a un' altra quarantena una volta rientrati in Italia.

Poi c' è chi giustamente spinge per «crederci fino in fondo» in modo da assegnare in qualche modo lo scudetto e consegnare all' Uefa una lista di qualificate alle competizioni europee che sia il più possibile "giusta" e non improvvisata. Totale: è doveroso credere nel miracolo di un campionato che giunga regolarmente al termine, è giusto anche scrivere che a meno di soluzioni rabberciate (vedi playoff) aumentano parecchio le possibilità che la stagione possa essere archiviata «per virus».

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