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Coronavirus, Fabio Fognini stronca la ripartenza del calcio: "Quelli sono matti. Tennis? Il 2020 è finito"

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Il mondo del calcio si sta scervellando per studiare il modo e i protocolli di sicurezza necessari per ripartire. Si cercherà in tutti i modi di salvare i campionati e le coppe del 2020, anche a costo di giocare ad agosto. Nel frattempo tanti altri sport stanno alzando bandiera bianca dinanzi all’emergenza coronavirus. “Per me sono matti”, è il commento di Fabio Fognini, che non nasconde alcune perplessità sulla volontà del calcio di ripartire a tutti i costi. “Sono morte migliaia di persone e pensano al pallone - ha detto il tennista ligure al Corsera - scherzano con la salute, inseguono solo il business. Che senso ha ripartire senza spettatori? Non esiste, dai”. Per quanto riguarda il suo sport, l’idea di Fognini è ben chiara: “Nel 2020 non si gioca più. Come fa un direttore di torneo a prendersi la responsabilità della salute di giocatori, staff, media e spettatori? Va bene il discorso economico, ma io finché non sono sicuro al 110% non mi muovo. Perderò punti e soldi? Pazienza”. 

 

 

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