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F1, le pagelle del Gp del Mugello: voto 10 solo alla pista. Le Ferrari? Zero a tutti tranne Vettel e Leclerc

Leonardo Filomeno
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10 alla pista - Tre GP in uno all'autoscontro Mugello. Curve veloci, saliscendi. La Toscana ci regala un Gran Premio scatenato, autentico. Per nulla noioso. Da considerare assolutamente il prossimo anno. 

Hamilton - Parte male, Bottas ne approfitta. Ma Lewis non gliela fa passare liscia e al secondo start lo asfalta. Puntuali, devastanti e cattive le umiliazioni inflitte al gregario fino alla fine, con giro veloce. Spaziale. A coronamento di 90 grandi vittorie. E a meno 1 da Schumacher. 9.

Bottas - All'ennesima ripartenza le prende anche da Ricciardo, poi si raddrizza. Voce in capitolo zero. Vedi quando sbatte i pugni per un set di gomme diverse da quelle di Lewis ma gli rispondono picche. 2.

Verstappen - "Gli stessi problemi di Monza" già durante il giro di riscaldamento. Stava per agguantare Hamilton, poi "no power", potenza zero. Il motore lo pianta in asso. E finisce tamponato nel primo autoscontro. Dejà-vu bruttissimo per l'olandese super famelico. L'affidabilità di questa Honda / Red Bull la rivediamo? N.C.

Albon - Aiutato anche dalla fortuna, il thailandese chiude terzo e si riscatta su Gasly agli occhi di Marko. Indiavolato come non lo si vedeva da tempo. Meglio tardi che mai il primo podio. Per il futuro poi vediamo... Intanto, bravo. 8

Leclerc - Lo passano tutti. Stroll, Albon, Perez, Ricciardo. Alla fine annaspa addirittura con l'Alfina di Eskimo. Subire così è troppo! Che non ci stia ripensando per il futuro? 6 di incoraggiamento. Fa il massimo.

Stroll - La ruota cede e fa un botto a 280 all'ora. Macchina non pervenuta. E ti pareva! Per fortuna illeso. Riesce ad andar male anche quando fa bene. Solo lui al mondo. 0.

Ricciardo - Con questa Renault rigenerata da qualche settimana vola. 7 e mezzo. Peccato per il podio, da anni ormai un miraggio. E per i freni in fumo che lasciano Ocon a spasso.

Sainz - Due incidenti durante lo stesso Gran Premio. Nel secondo si accoda ai somari Latifi & Giovi, rischiando grosso. Se sommiamo la delusione per la mancata (e meritata) vittoria di domenica scorsa e il fatto che l'anno prossimo la sua macchina sarà Rossa... beh questa è proprio sfiga! N.C.

Norris - Dopo la terza posizione in Austria e più nessun lampo cerca un riscatto con tutto se stesso. Ma è l'ennesimo tentativo a vuoto. Solo punti. Sesto. E 6 gli diamo. 

Raikkonen  - Vent'anni anni fa lo testavano su questa pista e con la stessa macchina, Sauber all'epoca. 'Scusate, ma chi è quel tizio?', chiedeva incuriosito Schumi. E' ancora qui. A divertirsi, a fare scintille. Un grande. Gli rovinano (solo un po') il weekend l'investigazione e la solita disastrosa Alfa, che porta a punti con la sua esperienza. 8.

Vettel - Non riesce a superare nemmeno Russel. 'Si sta come d'autunno sui circuiti le Ferrari'. 6. di incoraggiamento anche a lui.

Gasly - Sparito sabato in Q1, finisce travolto nell'iniziale autoscontro. Un sogno italiano, l'unico possibile al momento, troppo velocemente infranto. Tristezza. E nessun voto.

Ferrari - Si umiliano 'in casa' durante la loro millesima gara. E vanno a punti solo grazie agli infiniti incidenti e alle Safety. Figurasi. Niente cavalli (per via delle direttive Fia inaccettabili), carenti su tutti i circuiti, aerodinamica no, telaio no, novità no, quarantena fino al 2022 no. Come a Monza, azzeccano solo i ritiri per gli incidenti. Evitando altre umiliazioni ai piloti. 0 a tutti esclusi Leclerc e Vettel.

Kvyat - Invisibile come sempre. Gode dei ritiri e va a punti. Fenomeni paranormali. Come Stroll fino a sabato quarto nella classifica piloti. -2.

Grosjean - Non riesce ad andare a punti nemmeno approfittando delle assortite Safety. Nella vita ci sono tanti mestieri. Non è che bisogna guidare le macchine a tutti i costi... -3.

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