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Paolo Rossi e l'amico giovanissimo, "sapete chi sono questi due ragazzini?". Il dramma dietro questa foto straziante

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Una foto commovente, due destini incrociati. Paolo Rossi da una parte, morto a 64 la scorsa settimana. Dall'altra  un volto amatissimo del cinema italiano, Francesco Nuti. Entrambi giovanissimi, in tenuta da calciatori Andrea Scanzi del Fatto quotidiano ripercorre sui social la loro storia parallela: "Entrambi di Prato. Francesco ha un anno in più. Prima di un provino a Coverciano, dormono nella stessa stanza. In campo Francesco è centrocampista e Paolo attaccante. Francesco è bravino, ma quando vede giocare Paolo pensa: 'Non sarò mai forte come lui. Meglio che cambi aspirazioni, va'. Passano gli anni e i due si rivedono ogni tanto. Sempre con affetto. Entrambi raggiungono l’apice. Sono due fenomeni. Poi Francesco vive il calvario che sappiamo, e che dura ancora".

Pochi sanno che proprio Pablito ha voluto partecipare in prima persona al docufilm su Nuti, da molti anni malato, realizzato due anni fa dal regista Enio Drovandi, "dialogando" a distanza con l'amico d'infanzia. Nel film in uscita, dopo la scena della sforbiciata di Nuti nel celebre Tutta colpa del paradiso la palla arriva a Rossi, che, rivela, Scanzi, per l'occasione ha voluto indossare la stessa maglia numero 20 del Mondiale 1982, quella con cui ha segnato il gol in finale alla Germania. Una dimostrazione di spessore umano e dolcezza incommensurabile. "L’ultimo gol della sua vita - scrive Scanzi -, Paolo l’ha segnato due anni fa. Con quella maglia lì. Su assist di un vecchio amico, che di nome fa Francesco".


 

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