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Zinedine Zidane, addio al Real Madrid con bordata: "Non chiedo privilegi, solo memoria". Florentino Perez nel mirino

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Zinedine Zidane ha vinto tre Champions League consecutive alla guida del Real Madrid. Eppure si è dimesso dopo una stagione senza vittorie, perché non sentiva più la fiducia della società: simbolo di quanto la riconoscenza sia sconosciuta nel mondo del calcio. In una lettera aperta ai tifosi del Real pubblicata sul quotidiano spagnolo As, Zidane ha spiegato i motivi del suo addio ed è stato piuttosto duro con Florentino Perez. A ragion veduta: “Me ne vado perché sento che la società non mi dà più la fiducia di cui ho bisogno”. 

 

 

“So che quando non vinci devi andare, ma qui è stata dimenticata una cosa molto importante - ha scritto il tecnico francese - tutto quello che ho costruito quotidianamente”. Zidane ha parlato dei 20 anni trascorsi a Madrid, tra il periodo da calciatore e quello da allenatore, come “la cosa più bella della vita” e ha riconosciuto a Perez di averlo voluto al Real nel 2001, ma allo stesso tempo al termine di una stagione senza vittorie “non chiedevo privilegio ma un po’ più di memoria”. 

 

 

Anche perché Zidane ha ricordato di essere tornato a marzo 2019, dopo otto mesi di stop “perché me lo ha chiesto Perez ma soprattutto perché me lo chiedevano i tifosi che incontravo”. Eppure quest’anno senza vittorie è stato vissuto male dal club: “Oggi la vita di un allenatore sulla panchina di un grande club è di due stagioni, poco più. Perché duri più a lungo i rapporti umani sono essenziali, sono più importanti del denaro e della fama. Ecco perché mi ha fatto male leggere sui giornali, dopo una sconfitta, che dovevo vincere la partita successiva o mi avrebbero cacciato, sapendo che tutto ciò trapelava dal club”. 

 

 

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