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Gianluigi Buffon torna al Parma, gli ultras lo accolgono così: "Andato via da mercenario, non sei un eroe"

Federico Strumolo
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Portare a compimento una trattativa di calciomercato è molto complesso. Devono essere d'accordo i club, il calciatore - o l'allenatore - ed anche il suo procuratore. Ma quello che ci sta insegnando questa sessione di trattative è che è molto importante anche il giudizio dei tifosi. Lo sa bene Gennaro Gattuso, che non sarà il prossimo allenatore del Tottenham per colpa dei supporters degli Spurs. Dopo la rottura, a sorpresa, tra Rino e la Fiorentina (intanto il club di Commisso è ad un passo dall'attaccante 23enne argentino Ni co Gonzalez dello Stoccarda per 23 milioni + 4 di bonus), sembrava tutto fatto per l'approdo dell'ex centrocampista del Milan a Londra. Una trattativa lampo portata avanti dal super -agente Jorge Mendes con il nuovo direttore sportivo del Tottenham Fabio Paratici naufragata - così pare - per decisione del presidente del club Daniel Levy. Il motivo sarebbe rappresentato dall'ondata social portata avanti dai tifosi del club inglese, con tanto di hashtag #NoToGattuso. Il pubblico del Tottenham si è scatenato accusando il tecnico italiano 43enne di essere razzista, misogino e violento. La colpa è da attribuire ad alcune frasi pronunciate da Gattuso in passato contro il genere femminile («Non riesco a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così» disse nel 2013 quando Berlusconi decise di affiancare all'ad del Milan Galliani la figlia Barbara) e sul razzismo («Quante volte abbiamo sentito dei buu contro i giocatori bianchi? È successo anche ame, ma non ho dato importanza - fece Rino quando nel 2013 l'ex compagno di squadra Boateng subì un episodio di razzismo in un'amichevole del Milan in casa della Pro Patria -. Boateng si è offeso, ma continuo a non vedere del razzismo. Si tratta solo del gesto di una minoranza di idioti»).

 

 

 

 

 

Parole che si uniscono alla rissa in campo del 2011 nell'andata degli ottavi di finale di Champions League tra il Diavolo ed il Tottenham. In quell'occasione il numero otto rossonero litigò con l'allora vice allenatore britannico Joe Jordan (con un passato da giocatore proprio nel Milan, dal 1981 al 1983), arrivando ad afferrarlo per il collo. Episodi mai dimenticati dai tifosi, che hanno fatto sentire la loro voce. Un po' come alcuni sostenitori del Parma, che ieri hanno esposto uno striscione all'esterno dello stadio Tardini. "Te ne sei andato come mercenario, non puoi tornare da eroe... onora la maglia" si legge, in un chiaro riferimento a Gianluigi Buffon, fresco di ritorno in Emilia. Evidentemente una frangia del tifo gialloblù non ha dimenticato l'addio di vent' anni fa del portiere, che nel 2001 decise di lasciare Parma per passare alla Juventus. Saranno felici, invece, gli ultras della Lazio: nonostante l'offerta dell'Inter, Stefan Radu ha scelto di rinnovare per due anni con i biancocelesti. La prossima sarà la sua quindicesima stagione alla Lazio, e qui nessun tifoso avrà da ridire.

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