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Euro 2020, Chiellini annulla Lukaku: il gigante in ginocchio, che lezione

Daniele Dell'Orco
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Tutti in ginocchio, stavolta, subito prima del fischio d'inizio della gara su espressa richiesta del Belgio (tra le nazionali che si inginocchia fin dall'inizio) e già annunciata tra le polemiche l'adesione dell'Italia. Ma gli azzurri chiudono i quarti con latesta verso il sole di Wembley, battendo anche il super Belgio. Nonostante la pre-tattica non c'è Eden Hazard ma c'è il jolly De Bruyne. L'Italia passa subito in vantaggio con gol di Bonucci praticamente alla prima occasione. Il centrale bianconero risolve una mischia in area ma viene pescato in fuorigioco. Il risultato resta sullo 0-0. La risposta del Belgio è affidata al "rosso" De Bruyne che in percussione conclude di sinistro dal limite e costringe Donnarumma a una parata di livello Psg. Il portiere azzurro si ripete poco dopo stavolta su un mancino di Lukaku. Ma è l'Italia a rispondere di cattiveria. Immobile fa il lavoro sporco in area, la difesa del Belgio esce male e Jorginho suggerisce il pallone per Barella che da centravanti dribbla Vermaelen e batte Courtois col destro in diagonale. Il Belgio accusa il colpo e l'Italia guadagna campo. Per trovare il vantaggio ci prova prima Chiesa, poi Immobile, infine Lorenzo Il Magnifico. Insigne si libera dal limite dell'area e segna a giro quello che una volta era il gol alla Del Piero e ora è a tutti gli effetti il gol alla Insigne. Purtroppo per gli azzurri, una leggerezza di Di Lorenzo sul finale di primo tempo permette a Lukaku di presentarsi sul dischetto e fare 2-1 prima dell'intervallo. È il primo acuto di Big Rom, praticamente annullato per tutto il primo tempo da Giorgio Chiellini. Rimesso in piedi in fretta e furia da Mancini, il centrale della Juve sa bene come marcare Lukaku. Quest' anno lo ha affrontato due volte in campionato, una di queste era anche in condizioni fisiche precarie e Lukaku in quelle due partite non ha mai segnato. La ripresa vive di fiammate e lo stesso Lukaku spreca un paio di chance nitide (respinte da Spinazzola, poi infortunato, e dal solito Chiellini). Ma il fortino azzurro tiene fino al 90'. L'Italia bissa l'impresa di 1825 giorni fa, al primo match di Euro 2016: vinse la squadra di Conte da assoluta sfavorita, con un 2-0 firmato Giaccherini e Pellè. In mezzo, gli azzurri hanno subito una rivoluzione ma si aggrappano alla vecchia guardia. Col recupero di Chiellini i titolari confermati rispetto a quel 13 giugno, tre contando Immobile che ad Euro 2016 era subentrato nel finale (Insigne rimase in panchina). Era una squadra senza stelle ma con tutti protagonisti. Simile a quella di Mancini che sfrutta la freschezza di convocati last minute ma che può contare anche su top player come Donnarumma, Verratti, Jorginho, la difesa bianconera e la scarpa d'oro Ciro Immobile. Il Belgio invece è alla fine di un ciclo. Ciman, Nainggolan e Fellaini sono i soli tre cambi rispetto ad allora. L'era del ct Martinez iniziò proprio dopo quell'Europeo, chiamato dopo l'esonero di Wilmots che perse ai quarti di finale contro il Galles. In mezzo il terzo posto ai Mondiali 2018, oggi il numero 1 nella classifica Fifa per nazionali e l'ambizione di alzare il primo trofeo della sua storia. Ma l'Italia è la sua difesa di ferro hanno altre idee. I Diavoli Rossi dovranno rifondare, mentre l'Italia andrà a giocarsi la semifinale con la Spagna martedì 6 luglio alle 21. Si disputerà allo stadio Wembley di Londra, contestatissimo palcoscenico delle Final Four. E nella striscia dei record di Mancini gli azzurri centrano un altro primato: 15 partite vinte agli Europei (qualificazioni comprese), la striscia più lunga di successi superando la Germania.

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