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Euro 2020, l'Inghilterra vale il doppio dell'Italia: cartellini e ingaggi, ecco tutte le cifre

Federico Strumolo
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Se il clima generale intorno all'Italia per la finale di questa sera contro l'Inghilterra è colmo di ottimismo, dovremmo stare molto attenti osservando i valori economici delle due squadre. Secondo i dati del sito Transfermarkt.it, la rosa inglese vale 1,26 miliardi di euro, quasi il doppio, mezzo miliardo in più dell'Italia, che si ferma a 751 milioni. Una differenza abissale confermata anche dal valore dei due undici titolari (riferendosi alle formazioni schierate in semifinale che dovrebbero essere confermate): la squadra di Gareth Southgate arriva a 605 milioni, mentre quella di Roberto Mancini solo a 411,5. 

 

È evidente che questo non significa che l'Inghilterra sia necessariamente superiore all'Italia. Le valutazioni, infatti, sono anche influenzate dalla maggiore ricchezza dei club di Premier League rispetto a quelli della serie A. Basta guardare la differenza del valore dei diritti tv dei due campionati. Prendendo in esame i dati dell'ultima stagione, si evince come l'ultima classificata di Premier, lo Sheffield United, abbia incassato 105,6 milioni di euro, mentre la prima della serie A, l'Inter, solo 65 (la vincitrice della Premier, il Manchester City, ne ha guadagnati 178,8). Una differenza che, chiaramente, si riflette sul mercato, dove i club inglesi possono spendere molto di più. 

Esempio lampante la parabola di Harry Maguire, leader della difesa dell'Inghilterra, pagato la cifra record di 87 milioni di euro dallo United al Leicester nel 2019 (difensore più costoso di sempre), ma con un valore di Transfermarkt nettamente più basso di 45 milioni. Altro fattore che rende l'Inghilterra decisamente più faraonica è l'età media. La nazionale dei Tre Leoni è la seconda rosa più giovane dell'intero Europeo con 25,3 anni di media (al primo posto c'è la Turchia, eliminata nel girone, a 25 anni), mentre l'Italia è dodicesima a 27,7 anni di media (la più vecchia è il Belgio a 29,2). Non deve sorprendere, dunque, che la difesa titolare azzurra, sebbene possa essere considerata superiore a quella inglese dal punto di vista tecnico, abbia un valore decisamente inferiore. Il difensore che vale di più è il terzino destro Giovanni Di Lorenzo a 24 milioni, seguito da Emerson Palmieri a 12. Mentre i due centrali - «I professori», li chiama Mourinho, ma l'età avanza - Leonardo Bonucci (34 anni) e Giorgio Chiellini (36) valgono rispettivamente solo 8 e 1,5 milioni. Per un valore totale della difesa azzurra di 45,5.

 

La retroguardia dell'Inghilterra, invece, può contare sui già citati 45 milioni di Maguire, seguito dai 35 milioni del terzino sinistro Luke Shaw, i 30 di John Stones ed i 28 di Kyle Walker, per un totale di 138 milioni di euro (quasi 100 milioni in più dell'Italia). L'unico ruolo in cui possiamo guardare gli inglesi dall'alto verso il basso è il portiere, dove il nostro Gianluigi Donnarumma (60 milioni) vale quasi il triplo di Jordan Pickford (22). Ma prendendo in esame tutti gli altri reparti il bilancio non ci sorride affatto. Il centrocampo titolare dell'Inghilterra vale 170 milioni (Mason Mount 75, Declan Rice 65 e Kalvin Phillips 30), quello italiano 160 (Nicolò Barella 65, Marco Verratti 55 e Jorginho 40). Ed in attacco non c'è paragone: quello inglese vale 275 milioni (Harry Kane 120, Raheem Sterling 90 e Bukayo Saka 65), l'italiano solo 146 (Federico Chiesa 60, Lorenzo Insigne 48 e Ciro Immobile 38). E se questo non bastasse, l'azzurro con il valore più alto, Barella a 65 milioni, sarebbe solo settimo (a pari merito con Grealish, Rice e Saka peraltro) nella classifica degli inglesi più lussuosi, dietro a Kane (120), Sancho (100), Sterling (90), Rashford (85), Foden (80) e Mount (75). Ora, tutto questo staserà conterà qualcosa?

 

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