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Euro 2020, Fabio Caressa demolito: "Si torna al Neanderthal". Il collega che lo umilia

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La vittoria di Euro 2020 da parte dell'Italia è stata una delle più classiche imprese calcistiche. Tatticamente si è sbagliato davvero poco e la doppia lotteria dei tiri di rigore, prima contro la Spagna in semifinale e poi nella finalissima contro l'Inghilterra, ha sorriso agli Azzurri. Ma chi esce veramente sconfitto dagli Europei? Secondo il Corriere dello Sport, il vero perdente è Fabio Caressa. Scrive Giancarlo Dotto: "Il disastro della telecronaca". Secondo Dotto le alternative non erano molte: "Se farsi strapazzare in Rai dall’euforia logorroica della seconda voce, Dio non ce ne voglia, femminile, o farsi macellare i timpani su Sky dalla prima voce maschile, pure lei protesa a guadagnarsi il suo strapuntino nella scena del mito". 

 

 

"Che invece era solo la scena del delitto - prosegue Dotto -. Delle nostre membrane e delle nostre cartilagini offese a morte dall’energumeno, cui nessuno riesce a spiegare con parole semplici che per sottolineare una festa non c’è bisogno di ritornare a Neanderthal. E che, in assenza di un pensiero, non devi per forza vuotare il sacco della retorica più bolsa. Un assedio belluino. Gli italiani volevano essere liberi di festeggiare, a modo loro, al riparo dalle sue urla". 

 

 

"Anche qui il cammino è segnato - spiega il giornalista -. Il 'nuovo' che avanza. I telecronisti del domani: i tatticomani sapienti. Decine di cloni accomunati dalla libidine di somigliarsi, nell'suo della lingua che usano e nelle perversione della spiegazione tattica". Anche Renato Franco ha criticato la telecronaca prolissa e faziosa del commentatore romano, da lui definita come "una vana e artificiosa ricerca dell'effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni". In precedenza, dopo la partita degli Azzurri contro l'Austria, la Süddeutsche Zeitung aveva aspramente criticato la telecronaca proprio di Caressa, poco oggettiva e troppo schierata da una parte. 

 

 

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