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Ferrari, "una nuova benzina": la grossa incognita sul futuro, i dubbi di Mattia Binotto

Leclerc

Lorenzo Pastuglia
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Se Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno sottolineato come “la Ferrari stia crescendo più degli altri in pista”, nel 2022 tutti i tifosi sperano in un ritorno alla vittoria del Cavallino, dato che l’ultimo successo risale a Singapore 2019 con vittoria dell’ex Sebastian Vettel (oggi pilota Aston Martin). Intanto il nuovo motore introdotto da quelli di Maranello nelle SF21 lascia ben sperare per l’anno prossimo, come abbiamo visto a Sochi e in Turchia. “Le prestazioni in pista hanno rispettato i rilievi registrati nelle prove al banco – ha commentato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, in merito alla power unit aggiornata – anche la parte termica del motore sarà molto diversa rispetto al passato e dovrà riportarci a essere competitivi soprattutto in previsione del congelamento delle power unit”.

 

 

Il nuovo carburante un’incognita per il motore 2022
Un’incognita che tutti i team dovranno capire a livello di motore per il 2022, è quanto inciderà la nuova benzina con il 10% di etanolo (e dunque non più il 5% come fino a ora) nel recupero di potenza. Benzina presentata la scorsa settimana dalla F1 e composta per il 90% da combustibili fossili (e non più per l’attuale 95%). Lo stesso Binotto, intanto, non volerà con il team per le tappe di Messico e Brasile a inizio novembre, dato che il progetto per la macchina che verrà è a una fase cruciale. Scrive Repubblica: “Il disegno di telaio, sospensioni, il cambio è definito, si lavora sulle forme esterne (aerodinamica, alettoni, carrozzeria) ma anche sulla power unit che sarà completamente nuova l’anno prossimo. La riscossa – non solo elettrica – della Ferrari è tangibile, dalle parole si è passati ai fatti e i risultati in pista stanno iniziando a riflettere il lavoro svolto a Maranello”.

 

 

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