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Federica Pellegrini, bomba dell'Espresso: "Patto d'affari e potere col magnate ucraino, dove sono finiti i suoi soldi"

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Secondo un'inchiesta pubblicata su L'Espresso e anticipata da La Repubblica, Federica Pellegrini, che ha appena conquistato due poltrone, una al Comitato olimpico internazionale (Cio) e una al Coni, avrebbe aggeolato l'ingresso in Europa e in Italia di Konstantin Grigorishin, magnate ucraino da anni in guerra con le istituzioni sportive con la sua Champions League del nuoto.  La campionessa avrebbe siglato un patto di affari e di potere che rimanda al paradiso fiscale cipriota di Limassol e che coinvolge anche Matteo Giunta, suo allenatore e futuro marito, e il suo procuratore Stefano Dealessi. 

 

 

Grigorishin è il fondatore e il finanziatore di International Swimming League (Isl), campionato mondiale a squadre in contrasto con la federazione internazionale. Per il lancio di Isl in Italia, si legge, il magnate ucraino ha coinvolto la Pellegrini che a sua volta ha dettato le sue condizioni per entrare nel progetto: dentro l’allenatore Giunta e anche Dealessi, che con la sua società Dao si è messo in affari con la lega di Grigorishin. Così è nata quindi la squadra, che rappresenta l'Italia nella Isl, Aqua Centurions (dove la stessa Pellegrini è capitano e Giunta capo coach).

 

 

La società farebbe riferimento a una omonima di Roma, controllata al 60% dalla Rimland, una holding di Cipro. Gli altri soci, ciascuno con una quota del 20%, sono Giunta e Alessandra Guerra, la compagna di Dealessi. 

Il magnate ucraino compare anche nelle liste dei Pandora Papers, l’archivio delle società offshore. L’agenzia di comunicazione e marketing di Dealessi, amico stretto di Giovanni Malagò, fin dal 2007 gestisce l’immagine e i proventi pubblicitari della Pellegrini.

 

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