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Milan e Juventus, l'infinito sfregio del marketing alle magliette: in campo conciati così

Andrea Saronni
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Tutto è ancora ufficioso, ma il sito che la anticipa - si chiama footyheadlines.com in genere ci prende. La maglia principale (o meglio home kit, come dicono quelli bravi) della Juve per la prossima stagione. Descrizione sommaria: su una casacca tutta bianca, quattro moto lasciano la zigrinata traccia dei loro pneumatici: ed ecco il nuovo look della Signora. Il Milan, invece, domani col Bologna si presenta con la divisa numero 4 dell'anno: in questo caso, un giocatore viene investito da un barattolo di vernice bianca e riesce a proteggersi solo la zona dei pettorali. Che rimangono rossoneri e contornati in maniera schizzata dal nuovo manto.

 

Il "design power" degli sponsor tecnici dei club continua a imperare e sconcertare. Robe suscettibili di critiche da parte delle menti più aperte e addirittura insopportabili per i "non evoluti", così affezionati a colori, strisce e quant' altro è diventato una seconda pelle. Una questione di amore e senso di appartenenza: ma sentimento fa giusto rima con sfruttamento. Perché il "business maglie" è diventato per il bilancio dei club una voce portante del fatturato, perché ai ricavi derivanti dalle vendite si aggiungono quelli assicurati da sponsor che abbinano il marchio al kit di turno (e dunque sulla maglia della Juve ci sono le 4 gomme della Jeep?). 

 

Ed ecco allora i 13 (tredici) outfit sfoderati dal Napoli quest' anno con tanto di ologrammi maradoniani, o la momentanea perdita dell'orientamento che per qualche secondo coglie il fan che, accendendo la tv per il match tra i partenopei e l'Inter, vede una squadra in un blu scuro molto simile al "pitonato" dei milanesi, l'altra in bianco. Se il volume è basso, vai a capire chi è l'uno e chi è l'altro. I bluscuri, tra l'altro, erano gli uomini di Spalletti. Appello-domanda finale ai club e ai colossi che li vestono: ma voi siete sicuri sicuri che un richiamo alla tradizione non possa rendere ancora di più? Salvando la capra degli incassi e i cavoli della passione. E soprattutto, gli occhi di noi che già perdiamo certezze ogni giorno. Pure i colori delle squadre di calcio, eddai.

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