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Scudetto al Milan? Quante sono le percentuali, ma... dove e perché può crollare la statistica

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Claudio Savelli
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Fosse per la statistica, l'ultima giornata di campionato si potrebbe saltare e organizzare direttamente la festa scudetto per il Milan. Ma il calcio è materia oscura, sfuggente, labile, è uno sport a basso punteggio in cui l'episodio incide sul risultato e ribalta un epilogo apparentemente scontato. È il motivo per cui noialtri lo seguiamo e lo faremo anche domenica, in barba alle statistiche: secondo il modello previsionale di Stats Perform di Opta basato sulle probabilità di risultato e le (poche) combinazioni possibili, il Milan ha l'80,6% di alzare il trofeo contro il 19,4% dell'Inter. A questo punto solo i rossoneri possono perdere lo scudetto ma una statistica così sbilanciata determina la variabile principale: la psicologia. I rossoneri affrontano il rischio di sottovalutare l'impegno, di sentirsi già campioni, oppure la paura di non rispettare un pronostico così evidente. D'altronde non sono abituati ad un titolo deciso al fotofinish, come del resto non lo è nemmeno questa Inter.

 

 

L'ANNO DEL TRIPLETE
È infatti dal 2010, anno del triplete nerazzurro, che il tricolore non viene deciso all'ultima giornata: quello del 2011 del Milan ai danni dell'Inter di Leonardo è arrivato in largo anticipo, nei successivi nove anni la Juventus non ha mai dovuto attendere l'ultimo giro della giostra, organizzando ogni volta in tutta calma passerelle, feste e festeggiamenti vari, idem per l'Inter di Antonio Conte che un anno fa a quest' ora era già Campione d'Italia (quattro giornate di anticipo). Non fa gioco ai nerazzurri ricordare che nel 2010 il pronostico fu rispettato: la squadra di Mourinho era davanti alla Roma di Ranieri e espugnò Siena, dove festeggiò lo scudetto (ma non troppo, c'era ancora una finale di Champions da giocare). Il tutto mentre la rivale vinceva facilmente in casa del Chievo. Il Milan di Pioli, molto meno "vincente" rispetto a quell'Inter reduce dagli scudetti con Mancini, saprà fare altrettanto a Reggio Emilia? Resisterà a eventuali notizie negative provenienti dal Meazza? Quello che la statistica non considera è che l'ultima giornata sfugge al controllo.

Esistono infatti precedenti che hanno smontato le proiezioni della vigilia e in alcuni di questi il protagonista è stato Simone Inzaghi, ora tecnico dell'Inter a caccia del primo tricolore nella carriera da allenatore. Il più clamoroso risale al 2000: 14 maggio, la Juve deve vincere a Perugia per respingere l'assalto della Lazio (a -2) che nel frattempo schianta (con rete di Inzaghi) una Reggina ampiamente salva. All'Olimpico è 3-0 per i biancocelesti mentre al Curi si palesa un violento temporale che ritarda l'inizio del secondo tempo dopo lo 0-0 dei primi 45': ecco le variabili del calcio che, nel momento in cui meno le aspetti, esulano dal calcio stesso. Su un campo ai limiti, l'arbitro Collina decide che la sfida va conclusa, Calori segna al 50Ee la Juve non rimedierà più: la Lazio divenne così campione d'Italia oltre vent'anni dopo la volta precedente. Gli interisti non ricordano volentieri il 5 maggio 2002, quando si presentarono all'Olimpico da primi in classifica contro una Lazio che, secondo le malelingue, non avrebbe opposto resistenza onde evitare uno possibile scudetto della Roma. Invece, mentre la Juve a Udine chiudeva la pratica sul 2-0 e conquistava la vetta, l'Inter di Cuper crollava.

 

 

GOL DI INZAGHI
Il 4-2 per i biancocelesti fu griffato dal Cholo, ex interista, e dall'attuale mister dei nerazzurri, a proposito di professionismo e destino. Chissà se Inzaghi riuscirà a farsi perdonare e se Berardi, che in passato ha ammesso la sua fede interista, si scatenerà nuovamente contro il Milan a cui ha già segnato 10 gol e 4 assist in 16 sfide, tra i quali il poker che costò l'esonero di Allegri nel 2013/14 e una tripletta nell'anno successivo. Nell'era dei tre punti, cioè agli anni '90 ad oggi, sono altri quattro gli scudetti assegnati all'ultima giornata: Milan 1998/99, Roma 2000/01, Juve 2005/06 poi revocato, Inter 2007/08. In questi casi il pronostico è stato rispettato, la capolista della vigilia ha vinto la sua partita e ha spento le ambizioni della rivale e in nessuno di questi casi poteva pareggiarla, come i rossoneri di Pioli. Insomma la percentuale per lo scudetto pende nettamente verso il Milan ma i precedenti d'epoca recente dicono 4 a 3 in favore del pronostico: una "vittoria" tutt'altro che schiacciante.

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