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Zidane e la testata a Materazzi, tutta la verità: "Come mi insultò"

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“La testata a Materazzi nella finale di Berlino 2006? Marco non disse niente di mia madre, ha detto spesso di non aver insultato mia madre ed è vero. Ma ha insultato mia sorella, che in quel momento era con mia madre, che non stava bene”. E così per Zinedine Zidane i nervi sono scoppiati, tanto che allora il brutto gesto lo ha condannato all’espulsione prima dei calci di rigori che diedero il Mondiale all’Italia di Marcello Lippi. Quella in Germania fu anche l’ultima partita di Zizou con la Nazionale transalpina. Momenti che l’ex allenatore del Real ha ricordato in un’intervista con l’Equipe, per celebrare i suoi 50 anni (compiuti giovedì 23 giugno, ndr): “Se torno ad allenare è per vincere — aggiunge —. Lo dico con tutta modestia. Ecco perché non posso andare da nessuna parte. Il Psg? Mai dire mai". 

Zidane: “Real Madrid dopo la Juve? Serviva una spinta dalla mia carriera” - Il francese ha anche ricordato lo storico trasferimento da Torino a Madrid, una tappa significativa nella sua carriera: "È stato stupefacente — racconta — Non ho avuto scelta. È andata così. La Juve aveva il diritto di chiedere quello che voleva. E il Real Madrid a pagare. Avevo appena compiuto 29 anni. Avevo una certa esperienza. Ma sapevo che mi stavo perdendo, giocando per il Real Madrid”. E ancora: “A un certo punto, avevo bisogno di questa uscita per dare una spinta alla mia carriera — spiega ancora Zidane — Ero alla Juve da cinque anni, avevo vinto tutto tranne la Champions. Abbiamo perso due volte la finale (1-3 contro il Borussia Dortmund nel 1997, 0-1 contro il Real Madrid nel 1998, ndr). Avevo bisogno di questa rinascita, di una nuova sfida”.

Zidane sicuro: “La Champions da allenatore più bella? Quella contro la Juve” - Dopo i trionfi di Madrid e quell’eurogol nella finale di Glasgow contro il Bayer Leverkusen, da allenatore del Real, Zidane ha conquistato tre Champions League consecutive. E sulla più emozionante, non ha dubbi: "Sarebbe quella contro la Juve (Cardiff 2017, ndr) — conclude —. Non l'avevo mai vinta con loro da giocatore. Avevo giocato delle grandi partite, come quella contro l'Ajax nella semifinale di ritorno del 1997 (andata 1-2 ad Amsterdam, ritorno altro successo per i bianconeri per 4-1, ndr), ma non sono andato fino in fondo”.

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