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Ferrari, i 10 motivi dietro il flop: così le rosse hanno perso una grande occasione

Leonardo Iannacci
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Ecco dieci buoni motivi da tenere a mente se si aspira a diventare campioni del mondo di Formula Uno senza incappare in clamorosi flop. Dovrebbero tenerli ben presente a Maranello dopo la figura da Ridolini, l'ennesima, rimediata a Budapest dove l'Armata BrancaBinotto ha perso il mondiale piloti pur disponendo della monoposto più performante tra le 20 al via. Un'umiliazione patita mentre il Circus va in vacanza e tornerà in pista il 28 agosto, a Spa.
1) GOMME Venerdì, come di consueto, i team avevano selezionato i treni di pneumatici da usare nel weekend. Ferrari aveva indicato un treno di "hard", le gomme bianche. Tutti gli altri top-team le avevano rifiutate. Mario Isola, responsabile Pirelli, ha confessato nel dopo-gara: «Le bianche, viste le temperature in ribasso, sarebbero state controproducenti. La Ferrari ne era a conoscenza». Sic...

 


2) STRATEGIE AI BOX Gli strateghi di Maranello, al giro numero 39 dello scorso Gran Premio di Budapest, hanno richiamato ai box Leclerc mentre era in testa e gli hanno montato le famigerate gomme bianche. Risultato, dal primo posto è finito sesto. 3) LECLERC E qui veniamo al pilota r che, da anni, indicano come Il Predestinato. Porta evidentemente iella questo soprannome visto che il monegasco, pur veloce, sta perdendo i migliori anni della sua vita in pista mentre il coetaneo Verstappen (sono entrambi del 1997) sta avviandosi a vincere il secondo mondiale.

 


Ma c'è un però: Leclerc è correo nella disfatta perché un pilota ha il diritto-dovere di metter bocca nella scelta delle gomme e delle strategie.
Charles paga questa sua strana timidezza, difetto che un campione non deve avere. 4) BINOTTO/1 Nel calcio, dopo sconfitte in serie, quasi sempre paga l'allenatore. In Ferrari, no. Perché? Da anni Mattia Binotto guida il team e, dopo gli incomprensibili licenziamenti di tecnici bravi come James Allison, che ha poi fatto la fortuna della Mercedes, oppure di Fabrizio Resta, resiste. Binotto ha ottenuto pieni poteri prima da Marchionne e poi da John Elkann. E non vacilla. Con esiti che sono sotto gli occhi di tutti.

 


5) BINOTTO/2 Dopo la gara, il team principal svizzero-reggiano ha dato colpa del flop alla mancanza di prestazioni delle F1-75.
Non ai pneumatici. Ma ieri si è venuto a sapere che durante la gara, prima del patatrac, aveva dichiarato a Sky UK: «Il ritmo di Verstappen? Non ci preoccupa...». Perché, quindi, ha fatto montare le gomme bianche sulla F1-75 di Leclerc?
6) ARIA DI CRISI? E se Binotto, nel dopo gara, si è smentito indicando nella scarsa prestazionalità della monoposto la causa dell'ennesima debacle, alla tv francese Leclerc ha detto il contrario: «La macchina andava bene, ero in testa. Le gomme dure mi hanno frenato. Ora dobbiamo parlarci sopra...». Si aprono scenari di crisi tra Charles e il team principal? 7) PUNTI IRIDATI Verstappen guida ora il campionato costruttori con 80 punti di vantaggio su Leclerc: 258 contro 178. Per errori propri, del box o per problemi di affidabilità, il monegasco ha gettato dalla finestra 124 punti. Tu chiamalo, se vuoi, un vero suicidio.
8) FANTASMA DEL DRAKE Aleggia su Maranello lo spettro di Enzo Ferrari. Se il Drake avesse sentito le grasse risate che si sono fatti nel post-gara Verstappen, Russel e Hamilton quando, osservando un replay, si sono accorti che Leclerc stava guidando con gomme bianche, avrebbe cacciato a pedate da Maranello un bel po' di gente. Indovinate chi sarebbe stato il primo a volare via?
9) LA BELLA HANNAH A Budapest, Verstappen è partito decimo, ha fatto una gara clamorosa, si è girato, ha risorpassato Leclerc e ha vinto. Insieme a Hamilton, è Max il miglior pilota in circolazione. In Red Bull ha anche un segreto: protagonista delle sue vittorie c'è anche Hannah Schmitz (nella foto), maga delle strategie. Brava e bella.
10) IL FUTURO Alla Ferrari, ora, non resta che puntare al campionato costruttori ma si dovrà guardare da una Mercedes in ripresa che ha solo 30 punti di svantaggio. E che, nel 2023, difficilmente sbaglierà macchina come quest' anno. In prospettiva, poi, fa paura il prossimo ingresso in Formula 1 del colosso Porsche che sarà partner della Red Bull dal 2025. Il futuro si annuncia sempre più in salita per la Ferrari di Mattia Binotto.

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