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Assago, Pablo Marì del Monza pugnalato. Galliani: "Perché non è morto"

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"Ho avuto suerte. Ho visto morire una persona davanti a me. Ero con il carrello con dentro il mio bambino e ho sentito un dolore atroce alla schiena. Poi quell’uomo ha accoltellato un altro alla gola, ho visto morire una persona davanti ai miei occhi". Racconta così Pablo Marí dall’ospedale Niguarda, nelle ore seguenti all’aggressione in un supermercato Carrefour ad Assago nel pomeriggio di giovedì 27 ottobre: un uomo con evidenti problemi psichici ha accoltellato sei persone, una di queste purtroppo è morta, in tre invece sono rimasti feriti in modo grave, tra loro c'è anche il 29enne calciatore. 

 

 

 

 

Galliani: “Pablo salvato dalla sua altezza” - Portato in ospedale in codice rosso per la profonda ferita, sempre cosciente, è stato poi raggiunto da Adriano Galliani e Raffaele Palladino, l'a.d. e l'allenatore del Monza. Galliani ha rassicurato sulle condizioni dell'ex Udinese, pur facendo capire che è stata durissima per lui. Il difensore ha vissuto un vero e proprio dramma. Poi lo stesso Galliani ha parlato con il Tg2 e ai media presenti all’uscita dall’ospedale: "Pablo era al centro commerciale a fare la spesa con la famiglia. L'ha salvato la sua altezza credo — spiega l’ex vicepresidente del Milan — Ha due punti al labbro e una ferita alla schiena: sono lesionati i muscoli ma non i polmoni. Non è in pericolo di vita”.

 

 

 

 

Le parole del padre in una tv spagnola - Poi Galliani ha aggiunto: "Pablo è un ragazzo strepitoso. Ha avuto la forza di scherzare, dicendomi che lunedì sarà in campo (c’è Monza-Bologna, ndr) — aggiunge il dirigente — Io gli ho portato i saluti del presidente Silvio Berlusconi e di tutti i compagni, che avrebbero voluto venire qui anche se, ovviamente, non era possibile”. Il padre del calciatore ha infine rassicurato tutti a El Partidazo Cope: "Sua moglie Veronica ci ha rassicurato, confermando che sta bene — come papà Marí — E dicendo che è stato tutto spaventoso. Sono state ore molto brutte. Hanno iniziato a chiamarmi alle 20 e il mio cuore ha perso battito. Ora sono tranquillo perché ho potuto parlare con mio figlio e lui mi ha detto che stava bene e che ci voleva molto bene". 

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