Cerca
Logo
Cerca
+

Fabio Capello, "Messi camminando...": come finirà la finale

  • a
  • a
  • a

“Abbiamo assistito ad una vera Coppa del Mondo, dove tutti hanno corso e pressato come matti. Le squadra hanno giocato senza paura, con tanti contatti e poche perdite di tempo”. Inizia così il suo discorso al quotidiano spagnolo Marca, Fabio Capello, tracciando un bilancio su quanto visto in queste settimane in Qatar. A pochi giorni dall’attesa finalissima tra Argentina e Francia domenica sera, in programma domenica alle 16 al Lusail Iconic Stadium, l’ex allenatore e oggi opinionista per Sky dice la sua. “È stato un Mondiale moderno e ben organizzato — dice Capello — Non c'è stato bisogno di prendere un aereo per vedere le partite, è stato tutto molto comodo e molto ben organizzato dalla Fifa e dal suo presidente, Gianni Infantino, con il quale mi congratulo".

 

 

Capello: “Deluso dalla Spagna, il tiki-taka è finito”
Capello poi, ha ammesso di essere rimasto deluso dal Mondiale della Spagna dell'ormai ex c.t. Luis Enrique, eliminata agli ottavi di finale dal Marocco: "Con il tiki-taka non si vince — aggiunge Capello — E nemmeno con il 73% di possesso palla e un solo tiro in porta. Quell'era è finita. E attenzione: io avevo grandi speranze per la Spagna ed ero convinto sarebbe arrivata molto lontano. Ma giocare con così tanti tocchi è impossibile. Luis Enrique? È un allenatore fantastico, gli auguro buona fortuna. Mi è sempre piaciuto".

 

 

Capello sull’Italia: “Il nostro calcio deve crescere”
Infine, il 76enne di San Canzian d'Isonzo si è soffermato poi sulla finale tra Argentina e Francia, “che vuol dire anche Messi contro Mbappe — dice ancora Capello — Leo le prime partite le ha giocate quasi camminando, ma contro la Croazia sono rimasto affascinato dal suo gioco. Abbiamo rivisto il Messi del Barcellona. Poi c'è Mbappé che ha tutto: è pura potenza, velocità e soprattutto gol. Prevedo una finale emozionante, con pochi gol e non escludo i supplementari o i calci di rigore". Infine sull'Italia: "È un disastro che non sia stata qui — conclude — Dobbiamo tutti metterci al lavoro e migliorare in tutti i settori in modo che il calcio italiano cresca e che la nostra Nazionale possa tornare a giocare questi tornei".

Dai blog