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Ibrahimovic, addio calcio? La profezia dell'ex: "Gli auguro una vita normale. Ma..."

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L'addio di Zlatan Ibrahimovic al calcio, da molti pronosticato da settimane eppure giunta un po' a sorpresa in occasione di Milan-Verona, ha commosso i tifosi rossoneri e anche molti addetti ai lavori. "Lasciare il calcio per me è stata una liberazione, per Ibra credo sia stata una sofferenza, nell'ultimo anno non ha quasi mai giocato, avrebbe voluto aiutare la squadra", è il commento di Francesco Toldo, ex portiere di Inter, Fiorentina e Nazionale, intervistato da Radio Anch'io Sport.

E' stata una giornata, l'ultima di Serie A, che ha riservato altre lacrime. Come quelle di Fabio Quagliarella, classe 1983, anche lui al passo d'addio con la Sampdoria in casa del "suo" Napoli. "E' stato un simbolo di tante squadre. Ma la vita ricomincia e deve ricominciare in serenità - sottolinea  sempre Toldo -. Auguro loro tanta serenità, adesso inizia la vita normale. Anche una figura, oltre alla famiglia, che possa aiutare loro in questo momento dal punto di vista mentale e psicologico è ben accetta".

 

 

 

L'ex portieroe, eroe di Euro 2000 quando ipnotizzò gli olandesi padroni di casa in semifinale, ha ovviamente parlato anche dalla finale di Champions tra Inter e Manchester City. "Abbiamo visto tutti la partita del City contro il Real, ci ha impressionato. Sembrava il Barcellona di Guardiola: fraseggio, possesso palla, iniziative. La variabile è l'Inter: non è una squadra normale, è imprevedibile. Tra le squadre che poteva affrontare il City, la peggiore è l'Inter: ha la possibilità di far male in verticale, ha muscoli, in attacco è sempre sul pezzo e ha sistemato anche la difesa".

"Le critiche che ha subìto Inzaghi l'hanno maturato, è stato un allenatore elegante a non reagire in modo istintivo, ha fatto tesoro delle critiche ed è cresciuto. Per il gioco espresso il City parte favorito, ma nulla da togliere all'Inter arrivata meritatamente in finale. E poi c'è grande sinergia tra squadra e pubblico. Non credo basterà la condizione fisica, è la testa a comandare il corpo. Entrambe si stanno preparando al meglio, hanno una settimana di tempo. Mi raccomando a non farsi espellere durante la partita, sarebbe la fine con il loro possesso palla. Sono partite da giocare e da vivere, che i giocatori si ricorderanno per tutta la vita. La cosa positiva è che l'Inter non ha nulla da perdere. Le attese sono differenti". 

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