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Inter, "colpo da triplete": scippo al Milan, chi arriva a centrocampo

Claudio Savelli
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 La cessione di André Onana non è più solo probabile: è anche imminente. Il Manchester United ha alzato l’offerta a 52 milioni bonus compresi, avvicinandosi ai 60 richiesti. Tirando in un verso o nell’altro, la distanza economica verrà colmata. L’Inter non era obbligata a cedere il suo portiere ma non si sarebbe perdonata una resistenza ad una cifra simile: Skriniar brucia ancora sulla pelle dei dirigenti nerazzurri, ora più cinici che mai. Perdere Onana è un peccato dal punto di vista sportivo perché un portiere con una simile incidenza sul gioco e un carattere così in linea con il mondo nerazzurro non lo trovi domani mattina - e infatti gli eredi sono del tutto diversi. Ma, di contro, sarebbe stato un peccato mortale non vendere Onana sul piano finanziario: essendo arrivato a parametro zero, rappresenta una purissima plusvalenza.

 

 

 

Onana offre all’Inter il bene più prezioso sul mercato: la forza economica. Così Ausilio e Marotta non devono più forzare le cessioni né sono costretti a inventare formule creative per comprare. Viene quasi del tutto cancellato il rischio di fallire le trattative. Con la valigetta in arrivo da Manchester, il club vice-campione d’Europa ne potrebbe ingaggiare quattro. Due di questi sono appunto gli eredi in porta: Trubin e Sommer. Per il primo, 21enne dello Shakhtar che tre anni fa stregò l’Inter in Champions, l’offerta è di “soli” 10 milioni perché il contratto scade nel 2024. La richiesta è 15. Sarebbe in ogni caso un colpaccio.

 

 

 

Nel contratto del secondo, 35enne svizzero che ha ipnotizzato l’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali, esiste invece una curiosa clausola rescissoria: per la stessa cifra pagata dal Bayern a gennaio, 8 milioni, è libero. E i bavaresi sarebbero felici di utilizzare quei soldi per avviare i negoziati con il Valencia per Mamardashvili, sondato anche dall’Inter ma troppo costoso. Insomma, con poco più di 15 milioni, l’Inter rinnoverebbe il reparto portieri (il terzo sarà Di Gennaro, ex vivaio reduce da un anno al Gubbio in C, da non confondere con Di Gregorio che proprio ieri ha rinnovato con il Monza) e avrebbe 45 milioni per altri due colpi.

Uno è Lukaku, per cui l’Inter vuole spingersi fino a 30 milioni. Anche se Pochettino fa il duro («Se sarà ancora un Blues il 13 luglio, Lukaku dovrà presentarsi e passare a salutarmi nel mio ufficio»), il club nerazzurro è sereno. Forse perché Big Rom sembra pronto ad ammutinarsi pur tornare a Milano. Avanzerebbero 10-15 milioni per provare a calare il poker d’assi. Nel concreto, per presentare un’offerta all’Udinese per Samardzic, talento di 21 anni, che contenga anche una contropartita tecnica come Fabbian, per cui si sta temporeggiando con il Lecce che lo chiede in prestito. Insomma, l’operazione Onana assomiglierebbe alla Ibrahimovic del 2010, la cui cessione sembrava indigeribile ma in realtà finanziò mezza formazione del triplete.

Dietro l’Inter, la più attiva sul mercato è il Milan. La strategia è la stessa: distribuzione del grande incasso su più giocatori. Dunque, 22 dei 70 milioni incassati per Tonali finiranno al Chelsea per il 24enne americano Pulisic che, nell’idea di Pioli, giocherà a destra e non a sinistra come era abituato. Venti sono già stati usati per Loftus-Cheek, 21 sono pronti per strappare il 24enne regista Reijnders all’AZ: la richiesta è di 25, quindi la chiusura è vicina. Fanno 63 in totale, ne avanzano sette per avvicinare Morata, qui e ora, perché la Roma sembra tutta presa da Sabitzer, 29enne trequartista austriaco in uscita dal Bayern. Tra le grandi, infine, si infila la Fiorentina, che probabilmente non prenderà il posto della Juventus in Conference League ma sta provando a scipparle Parisi, 22enne terzino sinistro dell’Empoli, il cui presidente, Corsi, vorrebbe vendere prima del ritiro. Con 12 milioni, l’affare si apre e si chiude in giornata.

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