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Max Verstappen, "guardie del corpo in Messico": paura per i tifosi di Perez

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Dopo una stagione deludente, con solo due successi all’attivo (Jeddah e Baku), Sergio Pérez vuole rilanciarsi in Messico, nel GP di casa. I messicani sperano in una vittoria del suo idolo, che non è ancora arrivata, ma il rischio è quello di tifosi pronti a bombardare il suo compagno di squadra, Max Verstappen, che anche in questa stagione ha battuto il Checo sia sul piano mentale che delle prestazioni in pista (466 contro 240 punti). E non sarebbe il primo caso che i supporter si lancerebbero contro un rivale in pista del proprio idolo.

In passato tifosi di Alonso abbaiarono alla pelle nera di Hamilton a Montmeló nel 2007, e anche teppisti sassaioli a Monza contro Prost nel 1985. Per sicurezza, così, Verstappen è stato affidato alla tutela dei body-guard, che lo proteggeranno durante i suoi passaggi tra hotel e paddock.

 

 

Pérez difende Verstappen: “Il tifo supporti la Red Bull come ad Austin, non solo me”

Gli organizzatori messicani, per l’evento, hanno lanciato una campagna per il fair-play, cercando di fare breccia in una tifoseria poco incline alla moderazione. Per farlo è stato scelto come testimonial Juan Manuel Correa, il pilota rimasta coinvolto nell’incidente di F2 a Spa nel 2019 quando perse la vita Anthoine Hubert. “La Formula 1 è passione, competenza e rivalità — ha detto rivolto ai tifosi di Checo – A volte la competizione in pista fa salire molto la pressione e perdere il controllo: così si rischia di esprimere la passione in un modo sbagliato. Ma questa non è la Formula 1, che chiede una rivalità sana tra piloti e squadre. Quel che avviene in pista, resta in pista”. E anche Pérez si è unito al corso: “Voglio che il Messico si faccia sentire per supportare l’intero team Red Bull, non solo me. Il supporto ad Austin è stato pazzesco, quindi non riesco nemmeno a immaginare come sarà questo weekend, forse davvero speciale”.

 

 

Horner sulle difficoltà di Pérez: “Difficile essere compagno di Max”

Sulle difficoltà di Pérez si è espresso infine anche il team principal Red Bull, Christian Horner: “Essere il compagno di squadra di Max è probabilmente il lavoro più difficile che esista in Formula 1, perché lui è sempre a un livello altissimo e non commette passi falsi: il rendimento che esibisce da tre o quattro anni sarebbe difficile da eguagliare per qualsiasi pilota”. Ma anche alla fine della stagione le voci che davano Pérez lontano dalla Red Bull dovrebbero cadere: Sergio dovrebbe rimanere nel team di Milton Keynes fino alla scadenza del suo contratto fino alla fine della prossima stagione.

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