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Scamacca, da "bullo" a bomber azzurro: come si sta prendendo la Nazionale

Gabriele Galluccio
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Lo Scamacca dei sogni e quello reale si stanno nuovamente incontrando a Bergamo, dopo averlo fatto per la prima volta due anni fa a Sassuolo. Di lui si parla da anni e non potrebbe essere altrimenti, vista la moria di centravanti dai piedi buoni a livello mondiale. Figuriamoci poi in Italia, dove sono una razza estinta dai tempi di Bobo Vieri. Non ce ne voglia Immobile, che alla Lazio si è ritagliato un angolo di paradiso ed è stato titolare per tanti anni anche in Nazionale, ma nella vittoria dell’Europeo è stato come Luca Toni al Mondiale: dimenticabile.

Ed ecco quindi che si ritorna a Scamacca, il sogno proibito di ogni allenatore. È raro che un omone di quasi due metri abbia una grande sensibilità nei piedi, al punto da prediligere il gioco a terra rispetto a quello aereo. Gianluca non è un centravanti da sportellate, ma uno da prodezze balistiche, che vuole buttare giù le porte, fare colpi di tacco e di suola, dialogare con i compagni. Nella migliore delle ipotesi può diventare l’Ibrahimovic italiano, adesso a 24 anni la cosa più importante è che trovi continuità e che esplori fino in fondo il suo potenziale. L’ultima estate è stata a dir poco schizofrenica ma si è risolta nel miglior modo possibile: ha schivato il proiettile rappresentato dalla Roma e evitato le pressioni enormi che avrebbe comportato un trasferimento all’Inter.

QUALITÀ NASCOSTE
È finito all’Atalanta e non poteva andargli meglio, il perché lo ha spiegato lui stesso: «L’allenatore mi ha detto che ho qualità nascoste che però lui vede. È la cosa che mi ha colpito di più». Nessuno meglio di Gasperini può aiutarlo a raggiungere il massimo livello. Basti pensare alla storia recente del tecnico piemontese con gli attaccanti: ha dato un senso alla carriera di Zapata e Muriel e lanciato quella di Hojlund, venduto al Manchester United per 80 milioni. Proprio la Premier League si è rivelata sbagliata per la crescita di Scamacca, o almeno lo è stata la realtà del West Ham, che gli ha fatto sprecare un anno.
Veniva dai 16 gol segnati con il Sassuolo e i club erano estasiati dalla prospettiva di mettere le mani su un centravanti che sa stoppare il pallone e giocare a calcio come Dio comanda: un peccato che sia finito al West Ham, che aveva i soldi per pagarlo ma non i mezzi per valorizzarlo.

MERCE RARA
Quelli come Scamacca sono merce rara, lo sa Gasperini e di sicuro anche Spalletti. Il primo gol in Nazionale è arrivato proprio nell’ultima partita con l’Inghilterra: una piccola anticipazione di quello che potrebbe essere il futuro, con l’Italia che finalmente potrebbe contare su un centravanti moderno e in grado di essere protagonista, non solo una comparsa. Nonostante un piccolo infortunio alla coscia che lo ha rallentato, Scamacca ha già segnato due doppiette in quattro partite da titolare ed è nel posto ideale per migliorare: Gasperini è un signor allenatore e l’Atalanta è una favola trasformatasi in solida realtà.

I bergamaschi non sono più un fenomeno da circo mediatico e hanno iniziato un nuovo ciclo, investendo tanti soldi per rinforzare la squadra. Non è un caso che siano quarti in classifica e che stiano dominando il girone di Europa League, dando tra l’altro l’impressione di avere ancora grossi margini di crescita. In ottica Nazionale la buona notizia è che l’Atalanta non ha solo Scamacca da offrire, ma anche il 19enne Scalvini - un predestinato che è nel giro già da un po’ e il 21enne Ruggeri. Sono titolari inamovibili, a conferma del fatto che Gasperini non solo è bravo a riconoscere il talento ma anche a plasmarlo con pazienza. E con la consapevolezza che i miglioramenti passano dall’esperienza, quindi pure dagli errori. 

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