Cerca
Cerca
+

Pioggia di gol alla Macedonia, l'Italia caccia via i fantasmi del passato e si prepara per l'Ucraina

  • a
  • a
  • a

Cacciato via il fantasma del passato. Come in un romanzo senza fine, l'Italia sfata con un rotondo ma a tratti sofferto 5-2 il tabù Macedonia, si prende i tre punti e può partire per Leverkusen con due risultati su tre a disposizione contro l'Ucraina lunedì prossimo, secondo e ultimo ostacolo per conquistare il pass per gli Europei. Il primo di questa sorta di 'play-off' è stato superato con il coraggio, il cuore ma soprattutto con la velocità e l'esplosività di un talento come Federico Chiesa, che in una manciata di minuti, sul finire della prima frazione, ha preso per mano la squadra con una doppietta e tolto ogni cattivo pensiero che stava per aleggiare in un Olimpico pieno (oltre 56 mila spettatori) rimasto stordito pochi minuti da un rigore sbagliato da Jorginho. Poi ci hanno pensato Raspadori ed El Shaarawy a chiudere le porte ai fantasmi dopo che la Macedonia era riuscita a tornare sotto nel risultato grazie ad una doppietta di Atanasov. Il pokerissimo è servito, riscattato il ko di Palermo di 21 mesi fa ma ancora una volta per alcuni tratti la Macedonia ha fatto soffrire gli Azzurri colpevoli di aver lasciato agli avversari la possibilità di tornare in partita nonostante un primo tempo dominato e chiuso con un vantaggio di tre reti.

 

Il match è subito da brivido. Chiesa va via in accelerazione e viene toccato duro al ginocchio da Dimoski restando a terra alcuni minuti. L'attaccante della Juventus, che proprio all'Olimpico si infortunò contro la Roma nel gennaio del 2022 restando fuori per oltre 10 mesi, ha avuto bisogno di alcuni minuti per recuperare la condizione e rassicurare la panchina con le sue accelerazioni. Passata la paura l'Italia incomincia a spingere ma serve più rapidità e sveltezza soprattutto sulle fasce per scardinare una Macedonia serrata in difesa. Gli azzurri prendono però presto possesso del centrocampo e su una illuminazione di Berardi, Raspadori si presenta davanti al portiere superandolo con un colpo sotto ma il gol è viziato da fuorigioco. Il primo squillo alimenta la spinta, la squadra insiste e dopo una conclusione di Chiesa parata dal portiere, trova al 17' la rete 'giusta' con Darmian: il difensore nerazzurro sfrutta un cross dalla trequarti di Raspadori e di testa fa centro sbloccando un match. L'ultima rete di Darmian di azzurro risale otto anni fa. La firmò nel 2015 nella vittoria contro l'Azerbajian, anche allora gara decisiva che regalo alla Nazionale di Conte il pass per gli Europei 2016). Subita la rete i macedoni faticano a reagire e costruire, causa il pressing alto degli Azzurri che non smettono di tenere alto il ritmo gara. Atre due giocate di Chiesa e una di Dimarco prima del calcio di rigore per gli Azzurri per un fallo di mano in area. Jorginho si incarica della battuta ma si fa parare il tiro come accaduto due anni fa contro la Svizzera. Cala il gelo all'Olimpico ma è Chiesa a spazzare via ogni paura: su colpo di tacco di Jorginho fa centro dal limite dell'area e dopo pochi minuti fa il bis con un tiro da sinistra, sporcato da Manev che si infila sotto la traversa.

 

Nella ripresa l'Italia ha la possibilità di giocare in scioltezza ma una disattenzione difensiva consente alla Macedonia di accorciare con il neoentrato Atanasov. Spalletti (accolto con calore dalla tifoseria dell'Olimpico) chiede più precisione, maggiore velocità nella manovra e dopo un'ora di gioco fa uscire Chiesa, Jorginho e Bonaventura inserendo Zaniolo, Cristate e Frattesi. Una rotazione resa necessaria anche in vista del match di ritorno ma la Macedonia non demorde e al 74' fa centro ancora con Atanasov grazie ad una deviazione di Acerbi. Tornano così ancora gli spettri poi ci pensa Raspadori all'81' ed El Shaarawy entrato nel finale a chiudere le porte ai fantasmi. L'Olimpico può fare la ola.

Dai blog