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Napoli, il dramma di Lozano con Gattuso: "Piangevo disperato con mia moglie"

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Se il Psv è in testa al campionato con vantaggio con un vantaggio di 10 punti sul Feyenoord, è anche merito di Hirving Lozano. Dopo l’addio in estate al Napoli, il 28enne attaccante messicano è ora al centro del gioco del tecnico Peter Bosz, mettendo assieme finora 14 presenze con 5 reti e 2 assist, oltre a ritrovare fiducia nel club dove era esploso al suo arrivo in Europa nel 2017.

In una recente intervista, ha anche detto di aver chiuso nella maniera più meravigliosa possibile l’esperienza in Campania con l’arrivo dello Scudetto, sebbene in precedenza le cose in azzurro con mister Gattuso non fossero andate per il meglio.

 

 

 

Lozano: “Mi è costato molto parlare a Gattuso, il primo anno non parlare con lui”

Proprio Lozano, con la gestione dell’ex tecnico del Milan, finì ai margini della rosa: "C'erano problemi e hanno cacciato Ancelotti. Arrivò Gattuso, non mi conosceva — ricorda Lozano —. Non sapeva nemmeno dove giocavo, ma non mi ha mai chiesto nulla. Quando sei un calciatore dici: ‘Wow! Le cose non stanno andando bene qui'. Sono stato sempre in panchina. Quindi quell'anno fu terribile, piansi con mia moglie disperato. Ti rendi conto che sei migliore di tanti lì e ti chiedi: ‘Perché non mi mettono dentro? Perché non me lo permetti?’".

 

 

 

La situazione del Chucky cambiò nella sua seconda stagione al Napoli, in cui trovò più spazio: "Mi è costato molto lavoro nei dialoghi — racconta — ha iniziato a parlarmi di più, perché non mi conosceva, anche se nel primo anno non abbiamo scambiato alcuna parola. Poi si stava avvicinando e al secondo anno il suo staff tecnico mi ha parlato".

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